Mancano 9 giorni alla data d'inizio ufficiale della 33ma America's Cup e tutto sembra sempre più incerto.
Da una parte abbiamo i team di bordo, i quali continuano la preparazione e i test, anche con qualche rottura che di seguito cerchermo di raccontare. Dall'altra invece abbiamo gli scontri legali e a mezzo stampa che infiammano sempre di più le polemiche che già aleggiano sull'evento.
Sappiamo infatti che all'ultima richiesta alla Corte di New York del Golden Gate Yacht Club circa la "legalità" delle vele di Alinghi, è seguita una controazione legale della Società Nautica di Ginevra, la quale sostiene che il trimarano americano è stato concepito da studi francesi e pertanto non sarebbe conforme alla regola del "Construction in Country".
Da qui in poi il vaso di Pandora è stato scoperchiato e si sono moltiplicate le dichiarazioni pubbliche (ben poco amichevoli) dall'una e dall'altra parte: di sicuro tra Russel Coutts e Brad Butterworth non deve esserci più molto buon sangue!
In ogni caso noi preferiamo ignorare la battaglia legale per concentrarci su quella in acqua, unico aspetto felice di questa America's Cup alquanto singolare.
Pare infatti che nei giorni scorsi, ci siano state alcune rotture da entrambe le parti, probabilmente a causa di tentativi di sottoporre a limiti di stress l'intera attrezzatura: ha iniziato USA 17 con dei guai all'elettronica a causa delle infiltrazioni d'acqua e poi Alinghi 5 con qualche noia al motore che li ha costretti a tirare a secco la barca e smontare quasi tutto.
Ora è di nuovo la volta del trimarano americano che, come vediamo dalle foto, deve aver rotto qualche tirante per la regolazione dei flap dell'ala.
Ecco perchè nelle foto di oggi, concesseci dal gentilissimo utente "Malvarrosa Beach" del forum di Sailing Anarchy, possiamo vedere USA 17 ormeggiata in porto, priva del flap inferiore.
Esattamente come delle auto di Formula 1, queste imbarcazioni sono progettate al limite delle loro possibilità e proprio per questo motivo rischiano di rompere facilmente non appena le condizioni di utilizzo superano certi livelli.
Ma se queste "battaglie" non dovessero bastare, sappiate che la squadra americana sta testando degli additivi che permetterebbero ai loro scafi di scivolare ancora meglio sull'acqua (come la sciolina sulle solette degli sci), ma circola già la voce che potrebbero essere accusati di inquinamento delle acque spagnole....
Concludiamo, infine, citando un articolo comparso sulla stampa spagnola, in cui si definisce assolutamente "contraria allo spettacolo" questa edizione di Coppa America, poichè risulterà praticamente impossibile seguirla via mare.
Secondo le regole del consueto Deed of Gift, i percorsi delle 3 sfide dovranno tenersi in acque la cui profondità sia superiore a 22 piedi (circa 7 metri), e orientati al vento in un certo modo così da far supporre che la linea di partenza debba trovarsi ad 30 miglia dalla costa. Considerando che la partenza è fissata per le ore 10 del mattino, questo significa che per essere nei pressi della partenza è necessario partire almeno un'ora prima e viaggiare ad almeno 30 nodi, vale a dire ben al di là della possibilità di molte imbarcazioni.
Ecco perchè ad oggi risultano pochissime le prenotazioni di ormeggio da parte di yacht e superyacht, ad eccezione della barca di Larry Ellison, giunta proprio ieri nel porto commerciale di Valencia.

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