lunedì 25 gennaio 2010

BMW Oracle Racing: barca americana o francese?


Nel 1983 gli americani per la prima volta, dopo più di 100 anni, persero il possesso della Coppa America. A batterli fu un'imbarcazione australiana, caratterizzata da un bulbo con appendici alari che permise agli sfidanti di passare alla storia. Su quella vittoria, però, pesa ancora l'ombra di una possibile squalifica a causa della violazione della regola di Costruzione nel paese del club sfidante.
All'epoca, infatti, il regolamento dell'America's Cup prevedeva non solo che le imbarcazioni e tutti i loro componenti fossero costruite nel paese sfidante, ma anche che la progettazione e addirittura i progettisti fossero della stessa nazionalità.
Il progetto della chiglia, infatti, sarebbe dovuto essere di Ben Lexcen, australiano, ma successivamente alla vittoria, cominciò a trapelare la voce che l'idea fosse invece dei due collaboratori olandesi.

Ora, nel 2010, si disputerà una sfida tra la Società Nautica di Ginevra e il Golden Gate Yacht Club, secondo le regole dell'antico "Deed of Gift", il quale si limita a sentenziare che le rispettive imbarcazioni devono essere costruite nel paese di origine. Questo, almeno, in assenza di accordi diversi tra le parti.

E dato che le parti non sono riuscite ad accordarsi su nulla, gli americani hanno deciso di contestare le vele degli svizzeri, sostenendo che esse sono state realizzate con materiali e processi avvenuti originariamente negli Stati Uniti. Il tutto a circa 3 settimane dalla data del match.

Ma gli svizzeri non si sono arresi e, a 2 settimane dalla data del match, hanno deciso di depositare un "contro ricorso" per sostenere che il trimarano avversario in realtà è di origine francese, allegando affidavit di diversi studi di progettazione che avallerebbero la teoria.

Ancora una volta dunque, una posizione di stallo e di confusione, contrapposta agli allenamenti in acqua che, regolarmente, entrambi gli equipaggi continuano a condurre nelle acque di Valencia.


Nel frattempo, comunque, la macchina organizzativa procede imperterrita e alcune considerazioni vanno soprattutto alla difficoltà di poter assistere effettivamente all'evento: il campo di gara sarà enorme e chiuso al traffico. Difficile dunque poter vedere le sfide a bordo di qualche barca, ma altrettanto difficile da terra (per la distanza) e in televisione, dato che al momento nessuna emittente è stata interpellata. E anche se qualche televisione decidesse di riprendere l'evento, si tratterebbe di capire come, poichè l'unico modo possibile sarebbe dall'elicottero, il quale però genera vortici d'aria che potrebbero arrivare fino alle immense superfici veliche di questi scafi: rischiamo dunque di non poter assistere ad una delle sfide più storiche dell'America's Cup?

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