domenica 31 gennaio 2010

Sfida tra barche o tra regolamenti?

Ora che la suprema corte di New York ha deciso di lasciare al "post gara" la disputa circa la legalità o meno di entrambe le imbarcazioni, il team americano ha invocato l'attenzione della giuria internazionale nominata dall'ISAF affinchè si pronunci circa il regolamento di gara, pubblicato dalla Società Nautica di Ginevra, Defender dell'America's Cup.

Russel Coutts, infatti, sostiene che alcuni punti del regolamento favorirebbero incontestabilmente il catamarano svizzero e comunque sarebbero in contrasto con quanto effettivamente consentito dal Deed of Gift.

I principali punti oggetto di discussione sono i seguenti:

  1. Limiti di vento: con poco vento Russel Coutts sostiene che la barca svizzera sarebbe in vantaggio e il regolamento prescrive che le regate possano disputarsi solo con vento inferiore a 15 nodi e onde minori di 1 metro.
  2. Divieto di utilizzo di sostanze per diminuire l'attrito: BMW Oracle Racing dispone di un sistema che rilascia qualche fluido per favorire lo scivolamento dell'imbarcazione, ma il regolamento ne vieta l'utilizzo.
  3. Orario di partenza: gli americani sostengono che il Deed of Gift prevede che l'orario di partenza delle regate venga stabilito di comune accordo.
E' chiaro che il Defender sta cercando di creare il contesto più adatto alla propria imbarcazione e nello stesso tempo di togliere allo sfidante tutti i vantaggi che altrimenti lo favorirebbero, ma non è proprio in questo modo che la Coppa America è rimasta così a lungo negli Stati Uniti?

 Lasciando alla giuria la questione sui regolamenti, godiamoci invece questo interessantissimo video girato a bordo del trimarano americano che ci permette di vedere da vicino il funzionamento dell'immensa ala.

sabato 30 gennaio 2010

La corte di New York "condanna" Alinghi e Oracle a sfidarsi l'8 febbraio

Come nel 1988, anche questa volta la Corte Suprema di New York (depositaria del leggendario Deed of Gift) ha "condannato" i contendenti a sfidarsi in acqua prima di procedere nelle aule di tribunale!

A questo punto è ufficiale: l'8 febbraio 2010 inizia la sfida tra il maxi catamarano svizzero e il super tecnologico trimarano statunitense.
Tutte le questioni in sospeso (vele di Alinghi, progetto e motore del trimarano americano, regole di gara, ecc) saranno eventualmente decise dalla giuria internazionale, piuttosto che dallo stesso Giudice Shirley Kornreich nel caso le contestazioni post gara tornino nuovamente nelle aule del tribunale.

Ricordiamo infatti che l'emanazione delle regole di regata spetterebbe (sempre secondo il Deed of Gift) al detentore della Coppa, ma gli americani contestano alcuni punti che, secondo lo sfidante, favorirebbero eccessivamente l'imbarcazione svizzera: si corre solo con vento inferiore a 15 nodi e onda massima di 1 metro.
Russel Coutts ha dichiarato che con vento debole il catamarano di Alinghi sarebbe il favorito, ma ormai i protagonisti di questa vicenda hanno dichiarato talmente tante cose che è difficile credere loro.

Ciò che importa è che finalmente ci siano delle date certe e che l'evento sia visibile anche da casa, comodamente seduti davanti alla televisione o al PC.

Quello che accadrà successivamente, nei tribunali, come nel 1988, ormai ha ben poca importanza: che vinca il più forte e che lo sport possa prevalere sui contenziosi legali.

venerdì 29 gennaio 2010

Danni e rotture per USA 17 e Alinghi 5

Mancano 9 giorni alla data d'inizio ufficiale della 33ma America's Cup e tutto sembra sempre più incerto.
Da una parte abbiamo i team di bordo, i quali continuano la preparazione e i test, anche con qualche rottura che di seguito cerchermo di raccontare. Dall'altra invece abbiamo gli scontri legali e a mezzo stampa che infiammano sempre di più le polemiche che già aleggiano sull'evento.

Sappiamo infatti che all'ultima richiesta alla Corte di New York del Golden Gate Yacht Club circa la "legalità" delle vele di Alinghi, è seguita una controazione legale della Società Nautica di Ginevra, la quale sostiene che il trimarano americano è stato concepito da studi francesi e pertanto non sarebbe conforme alla regola del "Construction in Country".
Da qui in poi il vaso di Pandora è stato scoperchiato e si sono moltiplicate le dichiarazioni pubbliche (ben poco amichevoli) dall'una e dall'altra parte: di sicuro tra Russel Coutts e Brad Butterworth non deve esserci più molto buon sangue!

In ogni caso noi preferiamo ignorare la battaglia legale per concentrarci su quella in acqua, unico aspetto felice di questa America's Cup alquanto singolare.

Pare infatti che nei giorni scorsi, ci siano state alcune rotture da entrambe le parti, probabilmente a causa di tentativi di sottoporre a limiti di stress l'intera attrezzatura: ha iniziato USA 17 con dei guai all'elettronica a causa delle infiltrazioni d'acqua e poi Alinghi 5 con qualche noia al motore che li ha costretti a tirare a secco la barca e smontare quasi tutto.
Ora è di nuovo la volta del trimarano americano che, come vediamo dalle foto, deve aver rotto qualche tirante per la regolazione dei flap dell'ala.
Ecco perchè nelle foto di oggi, concesseci dal gentilissimo utente "Malvarrosa Beach" del forum di Sailing Anarchy, possiamo vedere USA 17 ormeggiata in porto, priva del flap inferiore.
Esattamente come delle auto di Formula 1, queste imbarcazioni sono progettate al limite delle loro possibilità e proprio per questo motivo rischiano di rompere facilmente non appena le condizioni di utilizzo superano certi livelli.

Ma se queste "battaglie" non dovessero bastare, sappiate che la squadra americana sta testando degli additivi che permetterebbero ai loro scafi di scivolare ancora meglio sull'acqua (come la sciolina sulle solette degli sci), ma circola già la voce che potrebbero essere accusati di inquinamento delle acque spagnole....

Concludiamo, infine, citando un articolo comparso sulla stampa spagnola, in cui si definisce assolutamente "contraria allo spettacolo" questa edizione di Coppa America, poichè risulterà praticamente impossibile seguirla via mare.
Secondo le regole del consueto Deed of Gift, i percorsi delle 3 sfide dovranno tenersi in acque la cui profondità sia superiore a 22 piedi (circa 7 metri), e orientati al vento in un certo modo così da far supporre che la linea di partenza debba trovarsi ad 30 miglia dalla costa. Considerando che la partenza è fissata per le ore 10 del mattino, questo significa che per essere nei pressi della partenza è necessario partire almeno un'ora prima e viaggiare ad almeno 30 nodi, vale a dire ben al di là della possibilità di molte imbarcazioni.
Ecco perchè ad oggi risultano pochissime le prenotazioni di ormeggio da parte di yacht e superyacht, ad eccezione della barca di Larry Ellison, giunta proprio ieri nel porto commerciale di Valencia.

giovedì 28 gennaio 2010

Tutti i segreti dell'Apple iPad (video)

Per chi volesse vedere come funziona veramente l'Apple iPad suggeriamo la visione di questo interessantissimo video.

Apple presenta ufficialmente iPad: il tablet secondo Steve Jobs


Alcuni ricorderanno che nel 1993 Apple lanciò il primo palmare "touch screen" della storia moderna: si chiamava Newton e prometteva una vera rivoluzione, vale a dire il riconoscimento della scrittura mediante un sofisticatissimo sistema di apprendimento.
Purtroppo la tecnologia di allora non era ancora sufficientemente avanzata e l'oggetto apparve subito eccessivamente grande e troppo lento nel riconoscere la scrittura in corsivo.


Da allora sono passati quasi 17 anni e Steve Jobs ora dispone della migliore tecnologia sul mercato e di risorse finanziarie quasi illimitate: ecco dunque la sua ultima creatura, l'iPad.

Le voci circolavano da tempo e tutti sapevano che Apple stava lavorando ad un tablet, come anche tutti sanno che Windows ha realizzato già da parecchio tempo un sistema operativo adatto  a questi nuovi oggetti, denominati appunto "tablet".

Semplificando al massimo il concetto, un tablet è un PC senza tastiera che permette l'interazione attraverso un display sensibile al tocco.
Apple, da sempre, fa della semplicità d'uso e dell'efficacia i propri cavalli di battaglia, proponendo oggetti di design capaci di svolgere nel modo più semplice possibile i più ardui compiti che un utente possa richiedere.
Paradossalmente, però, non sono stati i computer a segnare il successo planetario di quest'azienda, bensì degli oggetti che con l'informatica tradizionale centravano assai poco: un lettore di Mp3 prima e un telefonino più recentemente.... l'iPod e l'iPhone.
Proprio quest'ultimo, in particolare, ha introdotto una tecnologia sensibile al tocco che ha conquistato anche i più scettici per la sua incredibile efficacia e facilità d'uso: da quando accendi per la prima volta un iPhone a quando lo fai veramente tuo, passono al massimo pochi minuti. Tutto è semplice, immediato, intuitivo e.... realmente funzionante!!


A questo punto, perchè non applicare la tecnologia "multitouch" anche al mondo dei computer veri e propri?
Ecco quindi che Apple ha lavorato per circa 2 anni ad un nuovo oggetto, che sta esattamente a metà tra il computer e l'iPhone. Alcuni lo definiscono un iPhone gigante, ma in realtà la differenza è piuttosto marcata: l'iPhone è e vuole e rimanere un telefonino con delle funzionalità in più. L'iPad NON è un telefonino e NON è un computer: è un compagno di viaggio, capace di fare la maggior parte delle cose che fa un computer, ma al contempo limitato a dipendere da esso. L'iPad permette di navigare in Internet, di leggere e rispondere alle e-mail, di vedere film, di ascoltare musica, di presentare slides ad un pubblico e perfino di redigere documenti di testo piuttosto che fogli di calcolo, ma non sarà mai il totale sostituto di un computer.
Il suo sistema operativo è più simile a quello dell'iPhone (con il quale condivide anche l'intera libreria di applicazioni) che a quello dei computer di casa Apple (MacOS X); la sua memoria di massa è (nella versione più capiente) pari a 64GB, allo stato solido (nessuna parte in movimento); la maggior parte dei dati ad esso destinati devono essere introdotti/sincronizzati tramite iTunes e quindi attraverso l'utilizzo di un PC/Mac tradizionale.


Però, attraverso una serie di accessori molto intelligenti, sa trasformarsi in un computer con tastiera, piuttosto che in una sorta di televisione per vedere, ad esempio, un film acquistato su iTunes Store.
Peso ridotto, spessore ridotto, ottima autonomia (10 ore di funzionamento con batterie cariche) lo rendono il compagno di viaggio ideale, adatto ad essere infilato in borsa in mezzo alle carte o nello zaino. Per rispondere alle mail mentre siamo in treno, per ascoltare musica, per correggere la bozza di un documento, per vedere le foto delle proprie vacanze.
Il tutto senza dover leggere un manuale d'istruzioni di migliaia di pagine o senza dover essere un ingegnere informatico per configurarne il funzionamento o l'accesso ad Internet: l'iPad dispone di connessioni Wi-Fi, Bluetooth, Ethernet, USB e (nella configurazione più costosa) di modem interno UMTS per le reti di telefonia mobile.
Il tutto a partire da 499$ (per il mercato americano).
Per chi volesse approfondire, consigliamo di visitare il sito di Apple.

martedì 26 gennaio 2010

La 33ma America's Cup in diretta televisiva: annunciato l'accordo

Probabilmente il mio post di ieri deve essere arrivato all'orecchio di qualcuno che ha deciso di smentirmi immediatamente: le sfide dell'America's Cup andranno in TV, ma saranno trasmesse anche via Internet in streaming video senza alcun costo!

Lo scontro tra Alinghi 5 e USA 17, dunque, potrà essere visto indifferentemente in televisione (in Italia sarà LA7 a trasmettere l'evento in diretta), via Internet attraverso il sito ufficiale dell'America's Cup e addirittura attraverso Twitter, sul quale sarà trasmessa una sorta di telecronaca testuale in diretta.
A rendere possibile tutto ciò è la Città di Valencia, la quale ha messo a disposizione un budget per l'organizzazione di tutto ciò che sta intorno all'America's Cup e quindi anche della diffusione delle immagini legate all'evento.

Naturalmente la trasmissione via Internet non è una novità per noi italiani, che proprio nell'ultima edizione di Valencia potevamo accedere allo streaming video attraverso il sito di Alice (Telecom), allora sponsor di Mascalzone Latino.

Il vantaggio innegabile, in ogni caso, è che dato l'orario (10 del mattino) potremmo riuscire a vedere le sfide anche stando seduti in ufficio, davanti al nostro computer.

Salvo imprevisti o complicazioni giudiziarie, questo dovrebbe essere il calendario delle prove:

  • 08/2/2010      10.00         Sfida nr.1
  • 10/2/2010      10.00         Sfida nr.2
  • 12/2/2010      10.00         Sfida nr.3
  • Dal 15/2 al 25/2 recupero eventuali sfide non disputate

Ricordiamo infatti che ogni sfida averrà esclusivamente se il vento (misurato a 60 metri di altezza) non supera i 15 nodi e se le onde non sono superiori ad 1 metro. Questo significa che molto probabilmente ci saranno diversi giorni in cui la partenza potrebbe essere posticipata in attesa di cambiamento della situazione meteo marina ed altri in cui non si regata proprio, come accadeva nelle edizioni neozelandesi della Louis Vuitton Cup.

lunedì 25 gennaio 2010

BMW Oracle Racing: barca americana o francese?


Nel 1983 gli americani per la prima volta, dopo più di 100 anni, persero il possesso della Coppa America. A batterli fu un'imbarcazione australiana, caratterizzata da un bulbo con appendici alari che permise agli sfidanti di passare alla storia. Su quella vittoria, però, pesa ancora l'ombra di una possibile squalifica a causa della violazione della regola di Costruzione nel paese del club sfidante.
All'epoca, infatti, il regolamento dell'America's Cup prevedeva non solo che le imbarcazioni e tutti i loro componenti fossero costruite nel paese sfidante, ma anche che la progettazione e addirittura i progettisti fossero della stessa nazionalità.
Il progetto della chiglia, infatti, sarebbe dovuto essere di Ben Lexcen, australiano, ma successivamente alla vittoria, cominciò a trapelare la voce che l'idea fosse invece dei due collaboratori olandesi.

Ora, nel 2010, si disputerà una sfida tra la Società Nautica di Ginevra e il Golden Gate Yacht Club, secondo le regole dell'antico "Deed of Gift", il quale si limita a sentenziare che le rispettive imbarcazioni devono essere costruite nel paese di origine. Questo, almeno, in assenza di accordi diversi tra le parti.

E dato che le parti non sono riuscite ad accordarsi su nulla, gli americani hanno deciso di contestare le vele degli svizzeri, sostenendo che esse sono state realizzate con materiali e processi avvenuti originariamente negli Stati Uniti. Il tutto a circa 3 settimane dalla data del match.

Ma gli svizzeri non si sono arresi e, a 2 settimane dalla data del match, hanno deciso di depositare un "contro ricorso" per sostenere che il trimarano avversario in realtà è di origine francese, allegando affidavit di diversi studi di progettazione che avallerebbero la teoria.

Ancora una volta dunque, una posizione di stallo e di confusione, contrapposta agli allenamenti in acqua che, regolarmente, entrambi gli equipaggi continuano a condurre nelle acque di Valencia.


Nel frattempo, comunque, la macchina organizzativa procede imperterrita e alcune considerazioni vanno soprattutto alla difficoltà di poter assistere effettivamente all'evento: il campo di gara sarà enorme e chiuso al traffico. Difficile dunque poter vedere le sfide a bordo di qualche barca, ma altrettanto difficile da terra (per la distanza) e in televisione, dato che al momento nessuna emittente è stata interpellata. E anche se qualche televisione decidesse di riprendere l'evento, si tratterebbe di capire come, poichè l'unico modo possibile sarebbe dall'elicottero, il quale però genera vortici d'aria che potrebbero arrivare fino alle immense superfici veliche di questi scafi: rischiamo dunque di non poter assistere ad una delle sfide più storiche dell'America's Cup?

giovedì 21 gennaio 2010

Primo storico incontro tra Alinghi 5 e USA 17 (ex BOR 90)


Grazie al contributo del preziosissimo "Malvarrosa Beach", utente del forum di Sailing Anarchy, possiamo avere testimonianza del primo storico avvicinamento tra il gigantesco catamarano svizzero e l'enorme trimarano americano.

Il vento di oggi era piuttosto leggero e perciò le prestazioni delle imbarcazioni non erano al massimo delle loro possibilità, ma questa è l'ulteriore dimostrazione che, al di là di quanto sta accadendo nelle aule di giustizia, i due equipaggi vorrebbero misurarsi quanto prima.

Nel frattempo, come accennato, i litigi tra i due sindacati sono proseguiti ulteriormente: la Società Nautica di Ginevra (SNG) ha pubblicato il regolamento di gara definitivo e il Golden Gate Yacht Club ha immediatamente issato bandiera di protesta, chiedendo alla giuria internazionale di intervenire al fine di modificare le regole che favorirebbero solo il Defender.

Ancora oggi, quindi, a circa 2 settimane dalla data fatidica, non è possibile essere certi che lo scontro avvenga nei tempi e nei modi dovuti.
E, come se non bastasse, ancor meno è chiaro se qualche emittente televisiva sarà presente per trasmettere in diretta lo storico evento.

Speriamo dunque che nei prossimi si possano leggere un po' meno notizie su scontri verbali e qualche rassicurazione in più sulle modalità di svolgimento: se andare a Valencia non conviene, che almeno ci permettano di assistere da casa!

martedì 19 gennaio 2010

DoGzilla innalza la vela rigida anche a Valencia


Finalmente anche il trimarano americano è in grado di iniziare i test a Valencia in configurazione da gara.
Nei giorni scorsi ci sono stati i test statici, con vele tradizionali, al fine di verificare se le recenti modifiche potevano aver influito sulla lunghezza al galleggiamento e quindi sul profilo idrodinamico.


Questa mattina, con grande ammirazione da parte di tutti, il team americano ha dunque innalzato la vela rigida (ora caratterizzata dalla presenza di una bandiera a stelle strisce e dal numero velico USA 17) e probabilmente nel pomeriggio usciranno in mare per i primi test dinamici.

Tra le prime osservazioni che sono emerse, possiamo sicuramente citare quella di alcuni utenti del solito forum di Saling Anarchy, i quali hanno tentato un confronto tra l'ala di San Diego e quella di Valencia.
Ebbene, pare che siano stati aggiunti due ulteriori pannelli nella parte alta, aumentando dunque la superficie totale e l'altezza complessiva dell'intero rig: secondo una stima approssimativa, si passerebbe ora ad un'altezza di circa 190 piedi (circa 58 metri).



Sicuramente si tratta di modifiche dovute alla situazione meteorologica di Valencia, diversa da quella di San Diego, ed al regolamento di gara stabilito da Alinghi, il quale prevede di disputare le sfide con vento massimo pari a 15 nodi (misurato a 60 metri di altezza).



Nelle foto a lato possiamo vedere appunto la configurazione di Valencia (sopra) e quella di San Diego (sotto), risalente allo scorso dicembre.




Per altre foto ad alta risoluzione vi rimandiamo direttamente al sito di BMW Oracle Racing.



Per vedere foto del trimarano americano in navigazione per la prima volta a Valencia, invece, vi rimandiamo al sito www.catamaran.tk.

sabato 16 gennaio 2010

Anche DoGzilla scende in acqua


Alle 11.45 di sabato 16 gennaio, anche il trimarano americano ha toccato l'acqua di Valencia!
In queste foto, scattate dal gentilissimo "Malvarrosa Beach", utente del forum di Saling Anarchy, possiamo ammirare l'imbarcazione di BMW Oracle Racing mentre viene calata in acqua per la prima volta.

Come già sappiamo, la base del consorzio americano si trova nella zona commerciale del Porto di Valencia, confinante con il Port America's Cup, ma non accessibile al pubblico in quanto sotto il controllo dell'autorità portuale.
Lo stesso "Malvarrosa Beach", infatti, segnala la cosa citando il fatto che per accedere a quella zona (extra doganale) bisogna essere autorizzati dalla Polizia e dall'Autorità Portuale di Valencia, come talvolta avviene per alcuni pescatori locali e.... per i membri del team di BMW Oracle.

Difficile, inoltre, pensare che abbiano intenzione di montare l'enorme ala in giornata, nonostante il vento sia particolarmente ridotto oggi: il trimarano è privo dei timoni e per montare la randa alare sono necessarie 2 gru (come a San Diego), ma Malvarrosa Beach segnala che al momento ce n'è una sola.

venerdì 15 gennaio 2010

Prima uscita per Alinghi 5



Come da programmi, nel tardo pomeriggio di venerdì 15 gennaio Alinghi 5 è uscita in mare per i primi test a Valencia.

Vi rimandiamo quindi alle altre foto raccolte da un membro del team Alinghi.

Alinghi 5 pronta e armata


Finalmente il vento che ha distrutto la veleria di Alinghi si è calmato, e il team svizzero ne ha approfittato per riprendere immediatamente le operazioni di varo del loro catamarano.

Dal blog di Genaro Fragueiro prendiamo quest'immagine, che ritrae l'imbarcazione completa di tutto il rig.

A conferma del loro interesse ad uscire in mare il prima possibile, la comunicazione a tutti i media spagnoli delle prescrizioni di sicurezza per le imbarcazioni che dovessero transitare nella zona in cui veleggia il catamarano.

giovedì 14 gennaio 2010

Il vento spazza via il magazzino delle vele di Alinghi

Il vento e le raffiche di oggi sono stati così sostenuti da "scoprire" il tendone di Alinghi destinato ad ospitare la veleria.
Si tratta di un enorme tensostruttura, di circa 1000 metri quadrati di superficie, situata nella zona portuale vicina al mare, e come tale più esposta alle raffiche di vento.

Fortunatamente, tali spazi sono ancora inutilizzati e al momento dell'incidente non c'era nessuno all'interno del capannone, così come non erano presenti vele o altri tipi di materiale.

Le immagini che seguono sono state prese direttamente dal sito di Alinghi, al quale rimandiamo per tutti i dettagli.



Alinghi 5 pronta a scendere in acqua (ma il meteo non lo permette)


Nelle immagini riportate, gentilmente scattate e postate da "Malvarrosa Beach" nel forum di Sailing Anarchy, possiamo finalmente vedere il catamarano svizzero fuori dal tendone adibito ad ospitarlo.

Da quando entrambe le imbarcazioni sono giunte a Valencia (circa 10 giorni fa), infatti, finora sono state gelosamente rinchiuse all'interno dei rispettivi capannoni per attività di verifica e manutenzione della loro integrità strutturale, a seguito del lungo viaggio in nave.

Nella seconda immagine, invece, riusciamo a scorgere il tendone di BMW Oracle Racing, dove tutto il materiale appare ancora rinchiuso e probabilmente in fase di manutenzione: qualcuno parla addirittura di nuovi colori degli scafi, ma non ci sono foto che possano fornire informazioni in merito.


In ogni caso, data la situazione meteo di oggi, difficilmente riusciremo a vedere in acqua una qualsiasi delle due imbarcazioni: si parla di 48 nodi di vento, con forti raffiche, come visibile dall'increspatura dell'acqua.

Per i prossimi giorni, però, le previsioni di parlano di venti moderati e alcune fonti vicine al team svizzero sostengono che probabilmente vedremo Alinghi 5 in acqua per il prossimo week end.

mercoledì 13 gennaio 2010

America's Cup 2010: BMW Oracle si rivolge di nuovo al Tribunale di New York


Mancano ormai solo 25 giorni alla data prefissata (8 febbraio 2010) e, al termine dell'incontro di Singapore (conclusosi proprio oggi) il Golden Gate Yacht Club (Challenger per la XXXIII America's Cup) ha annunciato di essersi nuovamente rivolto alla Suprema Corte di New York.

In realtà la cosa era già nell'aria e proprio il team di BMW Oracle Racing, in una recente intervista, aveva giustificato l'assenza di Tom Ehman sostenendo che egli fosse negli Stati Uniti per questioni legali.

Ora, con questo documento, il Golden Gate Yacht Club, dichiara ufficialmente di aver inoltrato un nuovo ricorso al Tribunale di New York al fine di ottenere risposta circa le vele di Alinghi entro l'8 febbraio.

In pratica gli americani contestano la costruzione delle vele del catamarano svizzero, ma chiedono alla Corte di prounciarsi prima della data di avvio della sfida, così da evitare eventuali contestazioni giudiziare "dopo" la conclusione.

Essi, aggiunge il comunicato, si rendono però disponibili a concedere un minimo di tempo al Defender affinchè risolva la questione autonomamente, realizzando delle vele completamente svizzere.

Dal canto loro gli svizzeri ribattono che il Deed of Gift non fornisce alcuna indicazione circa la barca del Defender prima dell'avvio vero e proprio della sfida, consentendogli dunque di utilizzare qualsiasi attrezzatura, realizzata in qualsiasi nazione.

Ancora una volta, dunque, si ha la sensazione di assistere ad una partita a scacchi, in cui entrambi gli avversari cercando di mettersi reciprocamente in difficoltà, apparentemente incuranti di tutto ciò che sta avvenendo intorno a loro.

A questo punto, le opzioni possibili sono le seguenti:
  1. Il Tribunale di New York si pronuncia rapidamente (entro l'8 febbraio) e dichiara "non conformi" le vele di Alinghi prima della partenza.
  2. Il Tribunale si pronuncia rapidamente e dichiara "conformi" le vele di Alinghi.
  3. Il Tribunale di New York non si pronuncia prima dell'8 febbraio e la sfida si avvia nei tempi previsti
Nel primo caso, presumibilmente, il Tribunale obbligherà il Defender a sistemare la faccenda e quindi a posticipare la data dell'evento, favorendo gli americani (nonostante fingano di non essere interessati a ciò) che avrebbero quindi tempo sufficiente per completare la messa a punto dell'ala rigida.

Il secondo caso, purtroppo, appare il meno probabile in assoluto, ma sarebbe anche il più desiderabile dai fans di Alinghi: la sfida avviene e che possa vincere il migliore.

Nel terzo caso, infine, ci troveremmo di fronte ad una sfida in cui, fin dall'inizio, la barca americana esporrebbe protesta per l'attrezzatura avversaria costringendo la giuria internazionale a giudicare su temi piuttosto delicati. La giuria potrebbe far proseguire la sfida, seppur con l'ombra di una squalifica a posteriori, oppure sospenderla, squalificando il Defender, per trasferirla nuovamente nelle aule di giustizia.

Nel 1988, infatti, ci fu la famosa sfida tra il gigantesco sloop neozelandese e il velocissimo catamarano americano: sull'acqua vinse la barca americana, ma successivamente i neozelandesi si rivolsero alla Corte di New York, la quale in prima battuta dichiarò che la Coppa spettava a loro. Solo nel 1990, in seguito a nuovo ricorso degli americani, il tribunale si pronunciò diversamente e restituì la Coppa agli Stati Uniti.

Insomma, ci troviamo in un situazione altamente critica, in cui la sfida in acqua sarà solo una piccolissima parte di una vicenda in cui, gli unici veri vincitori, saranno gli studi legali!

lunedì 11 gennaio 2010

Avvistamenti misteriosi nella base di Alinghi

Entrambi i sindacati stanno lavorando molto intensamente sulle rispettive barche, che in questo momento sono rinchiuse nei capannoni, al riparo da occhi indiscreti.
Nel frattempo le previsioni meteo non lasciano ben sperare (a Valencia è arrivata perfino la neve nei giorni scorsi) ed i membri dell’equipaggio saranno costretti a continuare gli allenamenti a bordo dei più piccoli X40.

Qualche mistero, invece, riguarda la base di Alinghi, dove sono apparsi alcuni strani velivoli (ultraleggeri capaci di planare nell’acqua) e una misteriosa “scatola”, della lunghezza di circa 30 metri, che finora non è mai stata aperta.


Nella foto (gentilmente postata dall’utente “Malvarrosa Beach” nel forum di Sailing Anarchy) è possibile vedere sia gli ultraleggeri che la misteriosa cassa.

sabato 9 gennaio 2010

Pubblicato il regolamento (provvisorio) di gara per la 33ma America's Cup



La Società Nautica di Ginevra (SNG) ha finalmente pubblicato il regolamento di gara (benchè provvisorio) per la prossima America's Cup.
Probabilmente esso sarà pesantemente oggetto di discussione in occasione dell'incontro di Singapore, previsto per martedì 12 gennaio.

In ogni caso, quello che immediatamente appare ad una prima lettura dei due documenti (link alla fine del post) è quanto segue:

  • La 33ma America's Cup inizia ufficialmente il giorno 8 febbraio 2010
  • Si disputa al meglio delle 3 gare, secondo il Deed of Gift, le cui date previste sarebbero: 8/2, 10/2 e 12/2, con possibilità di recuperare eventuali gare non disputate tra il 15 e il 25 febbraio.
  • Si corre solo se il vento non supera i 15 nodi, misurati a 60 metri d'altezza

Nessuna concessione, dunque, all'aumento del numero delle gare, nè al posticipo dell'evento.
Resta da capire se gli americani non intendano procedere con un nuovo ricorso al Tribunale di New York, dato che nella recentissima conferenza stampa tenutasi a Valencia alcuni membri non erano presenti poichè impegnati a New York con i loro legali per la questione delle vele di Alinghi.

In ogni caso, per chi volesse leggere i documenti ufficiali, riportiamo di seguito il link diretto:

- Draft Sailing Instructions of the 33rd America's Cup (8 Jan 2010)

- Draft amended 33rd America’s Cup Notice of Race (8 Jan 2010)

venerdì 8 gennaio 2010

BMW Oracle Racing: motore di fabbricazione tedesca a bordo?



Meno di qualche ora fa, sul blog ufficiale di BMW Oracle Racing è apparso questo video in cui si riassumono le attività di progettazione e realizzazione del loro avveniristico trimarano.
Nello stesso momento, sul sito del giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, è apparso un'interessante articolo che parla della prossima sfida dell'America's Cup e di come siano cambiate sia le imbarcazioni che le modalità di approccio alla sfida.

Ma il tema più interessante riportato dall'articolo, riguarda il motore installato a bordo per la regolazione dell'ala rigida: ovviamente è stato fornito dalla BMW, ma secondo alcuni la casa bavarese produce tale tipo di unità propulsiva (diesel, 4 cilindri, 170 cavalli) solo negli stabilimenti bavaresi o comunque si limita a concludere l'assemblaggio (ma non la produzione) nelle proprie fabbriche americane.

Se ciò fosse vero, dunque, anche il trimarano americano (battezzato USA) avrebbe difficoltà a rispettare la norma "Construction In Country", prevista dal Deed Of Gift: se anche decidessero di rimuovere il motore tedesco, quale azienda americana potrà mai produrre un'unità diesel così piccola?

mercoledì 6 gennaio 2010

Valencia: andare o non andare?

State pensando di andare a Valencia per vedere la 33ma America's Cup?

Bene, se anche voi avete questo problema, alla luce della mia precedente esperienza (America's Cup 2007) cercherò di elencare un sufficiente numero di motivi per NON andare ed altri, invece, a favore della partenza.


MOTIVI PER NON ANDARE
  • Le barche spettatori sono una trappola per turisti e non consentono di vedere nulla della regata in corso. Da evitare.
  • L'accesso alle basi dei team ed alle principali strutture del porto sono riservate agli addetti ai lavori, ai VIP e agli invitati degli sponsor (che oltretutto non devono pagare, a differenza degli altri).
  • Tutti gli altri "normali" spettatori hanno accesso al porto, ai locali, ai negozi e alle altre strutture pubbliche, che però non consentono di vedere da vicino le imbarcazioni, i membri dell'equipaggio e tutto ciò che, invece, in televisione potete vedere benissimo.
  • Gli schermi giganti a disposizione del pubblico sono pochissimi (almeno nel 2007), affollatissimi e con grosse difficoltà di visione a causa del sole intenso.
  • Non c'è un sistema audio di telecronaca in diretta (nel 2007) ed è molto difficile sapere cosa sta accadendo mentre ci si trova a passeggio per il porto.
  • Difficile pianificare quando andare, dato che non è possibile sapere in anticipo in quali giorni le barche potranno regatare.

MOTIVI PER ANDARE
  • Valencia è una bella città e vale la pena di essere visitata (Città delle Arti e delle Scienze, ecc).
  • Probabilmente sarà l'unica occasione per vedere barche di quelle dimensioni e caratteristiche.
  • Se avete la fortuna di essere invitati da qualche sponsor o membro di uno dei due equipaggi avrete la fortuna di visitare la base del team e probabilmente di essere imbarcati su una delle barche appoggio.
  • Farvi una bella vacanza e contemporaneamente assistere ad un evento storico (questa America's Cup, in un modo o nell'altro, passerà alla storia)

E infine alcuni consigli pratici, nel caso decidiate di andare:
  • Non preoccupatevi della zona in cui si trova l'albergo che sceglierete: Valencia ha un'ottima metropolitana e potete anche noleggiare uno scooter per spostarvi agevolmente da una zona all'altra.
  • Visitate il centro storico, di origine medievale, ricco di locali interessanti e di vita
  • Visitate la Citta delle Arti e delle Scienze, progettata da Calatrava e realizzata su quello che un tempo era il fiume Turia
  • Prima della partenza, cercate di ottenere qualche "aggancio" con le aziende sponsor o gli stessi team: nel 2007 ogni sponsor invitava dipendenti e clienti a Valencia e rilasciava loro un pass per accedere a basi e feste private

    martedì 5 gennaio 2010

    Burj Dubai: per chi soffre di vertigini

    Mentre l'attenzione del mondo nautico si sposta da Ras Al Khaimah a Valencia, quella del mondo immobiliare si concentra ancora una volta sugli Emirati Arabi: proprio ieri è stato inaugurato quello che probabilmente per molto tempo sarà l'edificio più alto al mondo, il BURJ DUBAI con i suoi 828 metri di alezza!

    Nonostante, infatti, ci sia almeno un altro progetto per un edificio ancora più alto conservato nello studio di qualche progettista, la crisi finanziaria che a recentemente colpito la terra mediorientale costringerà la famiglia regnante ad un periodo di tranquillità per i prossimi anni.

    In ogni caso, con 160 piani e 828 metri di altezza, non è possibile negare che si tratti di una delle più impressionanti opere di ingegneria mai tentate dall'uomo.

    A questo punto resta da capire chi se la senta veramente di salire fin lassù: se non soffrite di vertigini vi consiglio di dare un'occhiata al video per capire...

    Prossimo incontro: 12 gennaio 2010 a Singapore



    Mentre le rispettive squadre stanno scaricando scafi e attrezzature dai cargo che hanno trasportato fino a Valencia tutto il materiale, pare che i due sindacati si siano dati appuntamento per il prossimo 12 gennaio a Singapore.

    Nel corso degli ultimissimi giorni del 2009, infatti, un incontro tra i rappresentanti di Alinghi e di BMW Oracle è avvenuto nella città di Sidney e in tale occasione sono stati affrontati temi relativi alle modalità di svolgimento della sfida e allo spinoso argomento del "Constructed In Country" (CIC), che sta gettando più di qualche ombra sul futuro della 33ma America's Cup.

    Perciò, come preannunciato, i due sindacati hanno avviato le azioni per effettuare un nuovo incontro tra le parti, mediato dal presidente della giuria internazionale recentemente nominata dall'ISAF.
    Scopo dell'incontro sarà soprattutto quello di approfondire le condizioni legate al rispetto della regola del Deed of Gift che richiede la costruzione delle imbarcazioni nel paese dello Yacht Club sfidante: Alinghi potrebbe avere problemi a causa delle vele, ma anche BMW Oracle non sarebbe esente da problemi legati a ciò.

    Nel frattempo gli americani insistono a stuzzicare l'avversario, chiedendo ufficialmente l'intervento dell'ISAF dato che, secondo loro, la giuria internazionale non sarebbe in grado di svolgere il proprio compito a causa della privazione di mandato da parte della Società Nautica di Ginevra, affidataria dell'onere di gestione della Coppa America.

    A Singapore, dunque, vedremo da un lato gli americani insistere sulla necessità di concordare un "mutual agreement" per svolgere l'evento secondo regole diverse dal Deed of Gift, e dall'altro gli svizzeri decisi a rifiutare l'accordo, ma interessati a superare lo scoglio della questione "vele".

    lunedì 4 gennaio 2010

    Anche DogZilla è giunto a Valencia: che la 33ma Coppa America abbia inizio!


    Poche ore dopo l'arrivo in sordina del catamarano di Alinghi, anche il trimarano di BMW Oracle ha fatto la propria comparsa nel porto di Valencia.
    Finalmente l'America's Cup prende forma e finalmente potremo vedere in azione i due multiscafi nelle stesse condizioni meteomarine.

    Prima però sarà necessario procedere alle operazioni di sbarco, piuttosto delicate e difficili considerando le previsioni di vento e freddo che si prospettano per i prossimi giorni.

    Per il momento godetevi il filmato dell'arrivo di OceanLady a Valencia, gentilmente offerto dal blog di BMW Oracle Racing.

    Alinghi 5 è arrivata a Valencia


    Come provato dalle foto pubblicate su www.valenciasailing.com e dalla localizzazione del sito www.localizatodo.com il catamarano svizzero è furtivamente arrivato a Valencia proprio oggi (domenica 3 gennaio 2010).
    Per il momento si trova ancora a bordo del cargo (Cassandra B) che l'ha trasportato, probabilmente in attesa di entrare nel porto commerciale per le pratiche doganali.
    Martedì 5 dovrebbe arrivare anche OceanLady con a bordo il trimarano statunitense.
    Tempo permettendo entro il prossimo week end dovrebbero riprendere i test in acqua per entrambi i sindacati e, a quel punto, sarà effettivamente possibile tentare di confrontare le prestazioni delle due imbarcazioni.

    Nel frattempo proseguono i battibecco tra i tifosi di Alinghi e di BMW Oracle circa la conformità delle rispettive imbarcazioni: ora che entrambe le squadre si trovano presso la sede dell'evento potremmo finalmente assistere ad una pronuncia ufficiale da parte della giuria internazionale.

    domenica 3 gennaio 2010

    Webcam sul porto di Valencia

    Attendere qualche secondo per il caricamento.
    Le immagini si aggiornano ogni 20/30 secondi circa. La webcam è orientata verso il palazzo "Veles e Vents", con alternanza di inquadrature a campo lungo e corto: nell'immagine più ampia è visibile la base di Alinghi e il gigantesco albero del catamarano svizzero.

    Valencia Puerto

    sabato 2 gennaio 2010

    2010: si preannunciano venti di guerra per l'America's Cup?


    Il 2009 si è concluso con le insinuazioni del team americano circa le vele della barca svizzera, ma il 2010 si apre all'insegna di una vera e proprio battaglia a suon di missive e minacce da entrambe le parti.

    Proprio oggi, primo giorno dell'anno è giunta la notizia che alla richiesta di incontro promosso da BMW Oracle per chiarire la questione vele, Alinghi abbia contrapposto una vera e propria richiesta di pronuncia ufficiale da parte della giuria di gara circa le irregolarità presunte su entrambe le imbarcazioni.
    Ci sono infatti diversi punti da chiarire, sui quali entrambi i team hanno scritto lettere minacciose:
    1. Le vele di Alinghi che secondo BMW Oracle sarebbero fabbricate in USA e non Svizzera, come il Deed of Gift richiederebbe
    2. L'ormeggio del trimarano americano nel Porto di Valencia (come richiesto dal bando di regata), rifiutato dagli americani per motivi tecnici piuttosto evidenti
    3. La non corrispondenza della barca statunitense alla comunicazione ufficiale di luglio 2007, quando l'imbarcazione avrebbe dovuto essere uno scafo con chiglia armato a sloop (il Deed of Gift prevede infatti che lo sfidante dichiari anticipatamente le caratteristiche della barca che utilizzerà per lo scontro e, secondo alcuni punti di vista, la vela rigida corrisponde ad un armo bialbero)
    Per tali motivi, il team svizzero chiede un incontro quanto prima di fronte alla giuria internazionale appena composta, cosicchè sia possibile verificare la conformità o meno di entrambe le imbarcazioni per poi procedere allo scontro vero e proprio.

    Sui motivi di tanta acredine tra i due team, si possono solo fare ipotesi, a fondamento delle quali riportiamo alcune informazioni importanti:

    • In caso di mancato accordo tra i due sindacati, valgono esclusivamente le regole del Deed of Gift e pertanto lo scontro dovrà iniziare insindacabilmente l'8 febbraio 2010, al meglio delle 3 regate e secondo un regolamento di gara deciso dagli svizzeri (non ancora pubblicato).
    • Il team svizzero ha avuto tempo sufficiente per mettere a punto tutta l'attrezzatura e pertanto sarebbe pronto alla sfida nei tempi previsti con l'attuale configurazione.
    • Il team americano ha introdotto delle modifiche sostanziali piuttosto recentemente e, benchè sulla carta la vela rigida dovrebbe essere assolutamente superiore ad una vela tradizionale, non c'è stato tempo sufficiente per effettuare una messa a punto adeguata per un'attrezzatura così avveniristica e ricca di incognite.
    • BMW Oracle Racing ha più volte tentato di utilizzare le minaccia di ricorrere a proteste formali per indurre Alinghi ad accettare condizioni di gara concordate e diverse da quanto previsto.
    • La Società Nautica di Ginevra non ha mai accettato di accordarsi con gli americani su regolamenti e calendari e ha rispettato unicamente le sentenze del tribunale di New York, quasi sempre sfavorevoli.
    • Le vele 3DL sono sicuramente fabbricate in Nevada (non sarebbe possibile altrimenti), ma la parte finale dell'assemblaggio e probabilmente anche parte della progettazione sono avvenuti in Svizzera.
    • Il Deed of Gift è un documento impreciso che richiede spesso interpretazione da parte del Tribunale di New York (depositario ufficiale), ma in questo momento potrebbe spettare alla giuria internazionale (e quindi non di parte) dirimere le controversie prima della sfida ufficiale.
    • In occasione della contestazione circa la fabbricazione delle vele di Alinghi 5, gli americani si sono resi disponibili ad un incontro per dare modo agli svizzeri di sistemare la faccenda.
    Ecco perchè viene facile pensare che BMW Oracle Racing abbia tutto l'interesse di posticipare la data della sfida e per fare ciò stia cercando di mettere sotto pressione il team svizzero.

    Aggiungerei, inoltre, che proprio l'ultimo punto citato potrebbe far pensare che BMW Oracle si aspettasse che anche Alinghi avrebbe tentato di realizzare una vela rigida (nel qual caso la realizzazione sarebbe stata sicuramente svizzera) ed ora stia spingendo in questa direzione al fine di ottenere due risultati: il posticipo dell'evento (e quindi più tempo per lo sviluppo) e la possibilità di confrontarsi realmente ad armi pari.
    Non saranno mica preoccupati? ;-)

    Video di Alinghi 5



    Sul sito francese www.adonnante.com è comparso un interessante video nel quale vediamo il catamarano svizzero veleggiare a velocità elevata.
    Allacciate le cinture e mettetevi comodi: si parte!