giovedì 18 febbraio 2010

America's Cup: di poppa più veloci del vento

La cosa che più mi ha impressionato in questa atipica edizione dell'America's Cup è stata la velocità delle barche nei lati di poppa e la configurazione delle loro vele in tali andature.

Come molti sanno o ricorderanno dalle precedenti edizioni, quando le barche terminavano il lato di bolina e si apprestavano ad affrontare la parte di percorso con il vento alle spalle (andatura di poppa) issavano lo spinnaker (la vela a forma di pallone) per poter raccogliere la maggior quantità d'aria possibile e quindi raggiungere velocità prossime a quella del vento.

Chiunque sia stato in barca a vela o in windsurf conosce la noiosità di queste andature in quanto non è possibile viaggiare a velocità superiori a quella del vento stesso e, al contempo, la sensazione di velocità e quindi il vento apparente sono assolutamente ai minimi livelli.

Ma con queste barche la prospettiva è cambiata radicalmente: nell'andatura di poppa esse non erano dotate di spinnaker e viaggiavano con le vele completamente cazzate, come normalmente avviene di bolina, vale a dire quando il vento proviene da prua.
Addirittura, se avessero provato ad issare uno spinnaker mentre viaggiavano al lasco, esso avrebbe agito da freno, rallentando notevolmente l'andatura dell'imbarcazione: come è possibile ciò?

Il segreto di tutto questo sta nel concetto di "vento apparente", ossia nel vento che percepisce chiunque si trovi a bordo dell'imbarcazione mentre essa è in movimento.

Il vento apparente è la risultante della somma del vettore di vento reale e del vettore di vento generato dal movimento della barca stessa: in pratica la spinta sulle vele corrisponde all'intensità e alla direzione del "vento reale" solo quando si è fermi, ma una volta che l'imbarcazione inizia a muoversi il vento che arriva avrà direzione e intensità diversi (vento apparente).

L'altra differenza fondamentale rispetto alle barche precedenti è legata alla capacità di queste imbarcazioni di superare la "velocità critica" rispetto alla lunghezza dello scafo e quindi alla loro appartenenza alla categoria di barche "plananti".
Sapevamo, infatti, che le barche a vela monoscafo dell'America's Cup sono tanto più veloci quanto maggiore è la lunghezza al galleggiamento: questo a causa del fatto che si tratta di imbarcazioni "dislocanti" e quindi impossibilitate a superare in velocità l'onda generato dal loro stesso scafo.

Non è così per trimarani e catamarani i quali, quando viaggiano sbandati, appoggiano su un solo scafo e quindi possono planare, superando la velocità critica legata alla loro lunghezza.

Ecco quindi che queste barche con poco vento possono raggiungere velocità elevatissime nelle andature più veloci (bolina e traverso), ma riescono addirittura a viaggiare più veloci del vento reale nelle andature portanti (lasco).

Questo perchè, come spiegavamo prima, quando la barca è in movimento riceve la spinta dal vento apparente e non più dal vento reale (che soffia da poppa).

Per capire meglio utlizzeremo il concetto matematico di somma vettoriale, che permette di calcolare direzione e intensità del vento apparente quando siano note le medesime misure di vento reale e movimento della barca.
Nello schema proposto si ipotizza un vento che soffia da poppa con intensità pari a 6 nodi, sufficienti per far raggiungere a questi mostri una velocità di 20 nodi (quasi 40 Km/h). Ecco dunque che sommando i due vettori (vento reale e movimento dell'imbarcazione) otteniamo un vettore risultante che corrisponde al vento apparente, con intensità di circa 15 nodi e direzione quasi opposta a quella del vento reale.

In questo modo è come se la barca viaggiasse di bolina (con vento quasi contrario), ottenendo prestazioni simili a quelle della "vera" andatura di bolina.

Nella telecronaca di LA7, Francesco De Angelis utilizzava più volte il concetto di "circolo virtuoso" per descrivere l'intera faccenda, facendo capire che tale situazione è dovuta alla somma di più forze (movimento della barca, vento reale e vento apparente) che si combinano tra loro in modo progressivo: infatti se la barca per qualche motivo dovesse fermarsi completamente impiegherebbe un po' di tempo per raggiungere nuovamente la velocità di cui abbiamo parlato, proprio perchè l'intensità del vento apparente aumenta solo dopo che è aumentata la velocità dell'imbarcazione e quindi necessita di un doppio passaggio per ottenere la spinta necessaria.

lunedì 15 febbraio 2010

America'S Cup: sconfitta annunciata?

Prima o poi sarebbe dovuto accadere in ogni caso, ma proprio ieri, 14 febbraio 2010, la Coppa America è tornata nella mani degli americani dopo 15 anni di permanenza all'estero!

Sono bastate due sole sfide tra gli americani di BMW Oracle Racing e gli svizzeri di Alinghi per decretare il successo del trimarano statunitense, assolutamente superiore sia in termini di performance, ma soprattutto nella determinazione e nella preparazione degli uomini di bordo.

Una sconfitta, quella di Alinghi, che lascia alquanto sconcertati per il modo in cui la conduzione della barca in gara è sembrata approssimativa e del tutto inferiore alla precisione e alla professionalità di James Spithill e compagni.

Ho guardato e riguardato più volte le registrazioni di entrambe le gare sul sito di LA7, ma non riesco a credere che gli svizzeri fossero realmente determinati a vincere: se la penalità subita nella prima gara poteva essere frutto di ingenuità, quella ricevuta nella fase di prepartenza della seconda ha addirittura del farsesco!
Nessun timoniere professionista di Coppa America avrebbe mai commesso un simile errore e non posso credere che ci fosse Lock Peyron al timone in quel momento!

Quello che è avvenuto dopo, vale a dire la maggior velocità di BMW Oracle in tutte le andature, potrebbe essere interpretato in più modi (maggior efficienza dell'ala rigida, miglior preparazione di James Spithill, maggior difficoltà di governo del catamarano, ecc), ma alla luce di quanto visto nel prepartenza di domenica non posso escludere che Bertarelli abbia preferito perdere piuttosto che lottare fino in fondo.

Lo so, sembra un'affermazione folle, quanto illogica se si considera che il più povero dei due team ha speso almeno 100 milioni di euro per questa campagna di Coppa America, e che questi soldi sono arrivati quasi esclusivamente dalle tasche dei due armatori: perchè scialaquare una simile somma se non si desidera realmente vincere l'America's Cup?

Eppure, rivedendo a posteriori tutto quello che è accaduto fino ad ora, troppe cose fanno pensare che a Bertarelli non interessasse più conservare il possesso della Coppa.... certo, l'ha già vinta due volte e probabilmente passerà alla storia per essere stato il primo armatore a riportarla in Europa dai tempi della mitica "100 ghinee", ma passerà anche alla storia per aver speso una cifra assurda per essere sconfitto sia in tribunale che in acqua!

Nel seguito cercherò di analizzare ogni punto di critico di questa vicenda per farvi comprendere quali e quanti siano stati i "messaggi" che avrebbero dovuto far capire fin dall'inizio la scarsa determinazione di Alinghi nel voler detenere la Coppa America.


IL PROGETTO
BMW Oracle Racing ha varato per prima la propria imbarcazione, un trimarano gigante con vele tradizionali. Diverso tempo dopo, Alinghi ha presentato un catamarano delle medesime dimensioni, presumibilmente più efficace degli avversari in condizioni di vento leggero ed essendo prerogativa del defender la scelta del luogo, avrebbero potuto complicare parecchio la vita agli americani.

EVOLUZIONE DEL PROGETTO
Supponendo di essere in svantaggio, gli americani hanno scommesso sul progetto della più grande vela rigida del mondo, trasformando la barca iniziale in un efficientissimo trimarano in grado di combattere al meglio in ogni condizione di vento. Anche quando avrebbe potuto (e forse dovuto) farlo, Alinghi non ha mai introdotto modifiche sostanziali al proprio progetto, perdendo gran parte del vantaggio che inizialmente avrebbe potuto avere.

BATTAGLIA LEGALE
BMW Oracle Racing ha trascinato più volte Alinghi in tribunale, costringendoli ad una costosissima battaglia legale nella quale però gli svizzeri non hanno mai dimostrato vera determinazione: ad ogni provocazione degli americani essi rispondevano con una difesa passiva, che in qualche modo corrispondeva già al modo in cui avrebbero poi gareggiato sull'acqua. Doversi presentare in tribunale costa un sacco di soldi, soprattutto negli USA: perchè, dunque, accettare una costosissima battaglia legale se non si ha almeno intenzione di provare ad ottenere qualche risultato a proprio favore?
Non sarebbe stato più conveniente accettare le richieste dell'avversario al di fuori delle aule di giustizie e degli studi legali?

SCELTA DEL LUOGO
L'unico grande vantaggio di cui ancora disponevano gli svizzeri, era la scelta della sede: la loro iniziale proposta di gareggiare negli Emirati Arabi (Ras Al Khaimah) è stata bocciata dal tribunale, lasciando loro la facoltà di scegliere qualsiasi altra sede nell'emisfero australe o confermare Valencia, gradita al team americano.
Invece di battersi per mantenere il vantaggio della sede con condizioni meteo favorevoli, il team di Bertarelli ha accettato di correre a Valencia d'inverno: altro "messaggio" che avrebbe dovuto far comprendere la sempre minor determinazione nella difesa della Coppa.
I difensori di Alinghi sostennero che in questo modo si tentava di spiazzare gli americani, i quali avrebbero avuto bisogno di più tempo per sviluppare al meglio la propria imbarcazione.

VELE "AMERICANE"
La questione "vele" è solo la più recente fra le tante, ma anche quella che ha lasciato sconcertati esperti e profani sul la strategia di Alinghi: BMW Oracle sostiene di aver "avvisato" gli svizzeri sulla potenziale irregolarità delle loro vele oltre un anno prima della partenza, lasciando tempo sufficiente per studiare una soluzione alternativa.
Ma anche di fronte al serio rischio di essere squalificati ancora prima della partenza per vele non costruite in svizzera (magari progettando e costruendo una vela rigida equivalente a quella americana), Bertarelli ha preferito proseguire sulla propria strada: una vela rigida totalmente svizzera avrebbe potuto garantire la totale conformità al regolamento e i medesimi vantaggi dell'armo americano.
Anche in questo caso ci fu una dichiarazione di Alinghi, che sosteneva impraticabile la scelta dell'ala rigida per questioni di tempo e per scarsa convinzione circa i vantaggi che essa avrebbe potuto garantire.

I MEMBRI DEL TEAM
Ellison ha affidato a Russel Coutts la direzione generale dell'intero team, a Spithill il timone della barca e ai migliori talenti in ogni campo tutti gli aspetti della preparazione, senza lasciare nulla al caso.
Bertarelli ha sicuramente degli uomini di gran valore nella propria squadra, ma ha annunciato che al timone ci sarebbe stato lui stesso (sarà anche bravo, ma non può sicuramente competere con uno come Spithill!), affiancato dal francese Lock Peyron, espertissimo di multiscafi, ma totalmente acerbo nell'arte del match race (nella quale Spithill non teme nessuno). E' come se Montezemolo sfidasse Schumacher ad una sfida su monoposto da Formula 1.... anche se a Schumacher fai guidare la più lenta delle vetture, nessuno scommetterebbe mai su Montezemolo!!

GARA 1 [Guardala sul sito di LA7]
Alinghi commette un errore molto grave in prepartenza e subisce l'attacco di Spithill, ricevendo una penalità che dovrà scontare prima del traguardo. Riesce però a partire bene, lasciando indietro gli americani nel primo tratto di bolina.
Da lì in poi, però, appare chiarissima una cosa: merito del timoniere o della vela rigida il trimarano americano viaggia precisissimo senza mai abbassare gli scafi sopravvento e mantiene la massima velocità per tutto il percorso.
Alinghi invece stenta e finisce più volte con entrambi gli scafi in acqua, perdendo un sacco di velocità: colpa della vela tradizionale o del timoniere?
Oltretutto una volta al traguardo provano due volte a scontare la penalità (giro su sè stessi), ma non ci riescono e perciò vengono aggiunti ulteriori minuti di distacco dalla barca vincitrice.
Nella conferenza stampa successiva parleranno di vele sbagliate (troppo grandi per il vento del pomeriggio) e di qualche errore riconosciuto.

GARA 2 [Guardala sul sito di LA7]
Se c'erano dei dubbi, questi sono spariti del tutto nei pochi minuti prima della partenza: Alinghi entra da destra (e quindi ha diritto di precedenza), ma preferisce evitare la sfida con Spithill, così si sposta addiritttura fuori dall'area entro la quale dovrebbe rimanere. Peggio di un autogoal del portiere durante il calcio di rinvio, questo comporta un'altra pesantissima penalità!
Per chi ancora non volesse credere, nella fase di bolina c'è stato un momento in cui le imbarcazioni stavano per incrociarsi: Alinghi da destra (con precedenza) e BMW Oracle da sinistra. Qualsiasi timoniere professionista avrebbe cercato di costringere l'avversario a cambiare mure (facedno perdere un sacco di velocità) e per fare ciò sarebbe bastato poggiare leggermente. Il comando svizzero, però, ha preferito proseguire sulla linea di massima velocità, passando sufficientemente davanti agli americani che a quel punto hanno potuto proseguire imperterriti, superando poi in velocità l'incostante catamarano svizzero.

Tirando le somme, ci sono troppe evidenze che inducono a pensare ad un forfait di Bertarelli ben prima dello svolgimento della gara.
Quello che non si capisce è perchè mai qualcuno dovrebbe arrivare a spendere una simile cifra per affrontare una sfida che ormai considera già persa: avrebbe potuto semplicemente consegnare la coppa agli americani senza nemmeno scendere in acqua o addirittura presentarsi con la vecchia imbarcazione, senza spendere un euro in progetti fantascientifici.... eppure....

NOTIZIA DELL'ULTIMO MINUTO: Mascalzone Latino sarà il "Challenger of Record" della 34ma America's Cup!!

mercoledì 10 febbraio 2010

America's Cup: Gara 1 posticipata a venerdì 12 febbraio

Ci risiamo: alle ore 12 di oggi (mercoledì 10 febbraio) il comitato di regata ha pronunciato la fatidica frase: No Race Today.
Nuovo rinvio dunque, che secondo il calendario di regata previsto ci rimanda a venerdì mattina alle ore 10 (ma le previsioni non sono affatto buone).

Il motivo specifico per la nuova rinuncia a far disputare la sfida pare sia legato all'altezza delle onde: sulla linea di partenza si misurava un'onda di 1,3 metri, il che corrisponderebbe ad un'altezza media di 1,8 metri sull'intero campo di regata. Il vento al livello del mare era invece pari a 20 nodi, con punte di circa 25 all'estremità dell'albero.
Per questi motivi il comitato avrebbe dunque decretato l'impossibilità a svolgere la gara in programma, lasciando a terra entrambi gli equipaggi.
Una giustificazione discutibile, che molto probabilmente alimenterà ulteriormente le non poche polemiche che gravano sull'intero evento: la giuria si sarà fatta influenzare dal team Alinghi, oppure anche a BMW Oracle Racing può convenire la cosa?
Difficile dirlo. Sicuramente entrambe le imbarcazioni sono progettate per dare il massimo in certe condizioni di vento, con il rischio di disintegrarsi in caso di forze eccessive: provate a pensare a cosa accadrebbe alla vela rigida degli americani (non ammainabile in mare) se colpita da una raffica a 40 nodi....

Non dobbiamo infatti dimenticare che stiamo parlando di imbarcazioni spinte da vele grandi come mezzo campo da calcio, con alberi alti come la torre di Pisa (56 metri), se non di più (oltre 60 metri la vela rigida di DoGzilla). Chiunque abbia un minimo di esperienza di vela sa quale forza possa esercitare il vento su un semplice genoa di pochi metri quadrati: provate a moltiplicare per 10 la superficie e immaginate cosa potrebbe accadere.

In ogni caso, passare le mattine ad attendere il via dal comitato di regata non è sempre il massimo e rischia di essere un'ulteriore punto a sfavore per la popolarità di questo evento, ormai diventato una questione privata tra Bertarelli e Coutts/Ellison.

Race 1 - America's Cup: partenza rinviata alle 13 di oggi

Il Comitato di regata ufficiale della 33ma America's Cup ha appena diffuso la comunicazione che l'eventuale partenza della Gara 1 non avverrà prima delle ore 13 di oggi, mercoledì 10 febbraio 2010.
Pare infatti che le condizioni meteomarine di questa mattina non siano tali da garantire la sicurezza e l'incolumità di equipaggio e imbarcazioni.
Sia Alinghi 5 che USA sono ancora in porto, in attesa di nuove comunicazioni dalla giuria.
Ricordiamo che la linea di partenza dovrebbe trovarsi a circa 25 miglia dalla costa e che pertanto i due multiscafi impiegheranno almeno un'ora per raggiungere la posizione.
Per ulteriori aggiornamenti vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti in diretta dei vari siti segnalati nella colonna di destra.

martedì 9 febbraio 2010

America's Cup: mercoledì 10 febbraio si parte alle 12

La gara 1, prevista per mercoledì 10 febbraio, non partirà prima delle ore 12, meteo permettendo: è questa la notizia appena diffusa dal comitato di gara.
Pare infatti che le condizioni meteo di oggi (martedì) e le previsioni per la notte, abbiano suggerito il posticipo di qualche ore delle operazioni di avvio della prima sfida dell'America's Cup 2010.

Nel frattempo, però, non mancano gli avvenimenti di cui parlare dato che il meteo e la rivalità tra i team non accennano a placarsi.

Tanto per cominciare, il fatto che il primo appuntamento sia stato disatteso ci riporta con la mente all'inverno del 2000, quando l'America's Cup si svolgeva ad Auckland in Nuova Zelanda. Molti infatti, ricorderanno, le inutili veglie notturne in attesa dell'arrivo del vento per poter vedere Luna Rossa sfidare gli equipaggi di mezzo mondo.

Per dovere di cronaca, però, è importante precisare che in questa edizione della Coppa America una sfida si potrebbe disputare anche con poco vento, data la capacità di queste incredibili imbarcazioni di navigare ad alta velocità anche con pochissimi nodi di vento. Il problema di lunedì è stata infatti l'instabilità della direzione del vento, il quale ha più volte "ruotato" di oltre 40 gradi, il che impediva alla giuria di disporre correttamente la boa attorno alla quale le barche avrebbero dovuto girare.
Il regolamento prevede infatti che il percorso della prima sfida sia una "bastone" lungo 20 miglia, parallelo alla direzione del vento: in caso di rotazione ci si sarebbe trovati di fronte all'alternativa di dover spostare la bora durante la gara (favorendo eccessivamente l'una o l'altra imbarcazione) o di dover correre con un campo di regata non conforme a quanto previsto.
Ecco perchè nel primo pomeriggio il comitato di regata ha deciso di rinunciare definitivamente, spostando le operazioni al giorno successivo del calendario di gara (mercoledì 10).

Ma anche a barche ferme, in attesa del via, non è mancata la "lotta" tra i due team: pare infatti che BMW Oracle Racing avesse correttamente informato Alinghi circa l'intenzione di far salire un proprio membro a bordo della barca giuria nel primo giorno di gara. Il team svizzero avrebbe quindi acconsentito, a patto che tale persona non fosse Tom Ehman, già causa di forti dissidi tra Svizzeri e Americani.
Peccato però che al momento dell'arrivo del tender di BMW Oracle Racing l'ospite annunciato si sia rivelato proprio Tom Ehman.
Ad opporsi fermamente è stato Fred Meyer, vice commodoro della Società Nautica di Ginevra, Club detentore dell'America's Cup e incaricato alla nomina del comitato di gara, che è quasi venuto alle mani per tentare di respingere il personaggio non gradito.
Fortunatamente i membri della giuria sono riusciti a tranquillizzare gli animi e a consentire la permanenza a bordo dell'ospite americano.

Scaramucce a parte, nella giornata di oggi i team si sono dati da fare per adattare le rispettive imbarcazioni a venti più sostenuti, previsti nei prossimi giorni. Si dice che in condizioni di vento medio forte il trimarano americano dovrebbe essere favorito: staremo dunque a vedere!

Approfitto per segnalare che, essendo saltata la prima data prevista, il calendario ora prevede la gara n.1 mercoledì 10, la gara 2 venerdì 12 e (se necessario) la gara 3 domenica 14 febbraio.

[Le foto provengono dal forum di Sailing Anarchy e sono state scattate dal gentilissimo utente "Malvarrosa Beach"]

domenica 7 febbraio 2010

America's Cup: Il dubbio dell'ultimo minuto

Mancano 12 ore al momento che tutti attendiamo da almeno 2 anni e proprio ora vengono a galla alcune questioni circa la strategia.
Alla luce di tutte le informazioni che sono trapelate fino ad oggi, ho sempre ritenuto che questa America's Cup sarebbe andata all'imbarcazione più veloce, lasciando ben poco spazio alla fantasia degli skipper o alla tattica di gara. Ma oggi Brad Butterworth ha dichiarato che un eventuale penalità, che costringerebbe l'imbarcazione ad un giro su sè stessa, potrebbe risultare assai seria per il team Alinghi.
Pare infatti che nel passaggio dall'andatura di bolina a quella portante (lasco) il catamarano svizzero sia assai difficile da governare, con forte rischio di ribaltamento a causa delle enormi forze che agiscono sull'intero rig.
Ecco quindi che nel caso dovessero scontare una penalità, oltre a perdere molto tempo per effettuare il giro completo, correrebbero addirittura il rischio di scuffiare, con tutti i rischi che ciò comporterebbe.

Ovviamente Butterworth parlava della loro imbarcazioni, ma è difficile credere che il trimarano americano possa risultare molto diverso in questo tipo di manovre.

Perciò, quello che a tutti pareva poco importante (lo scontro in pre-partenza), a poche ore dalla partenza della prima gara, potrebbe diventare uno dei punti più critici sui quali i rispettivi equipaggi andranno a giocare: tentare di infliggere una penalità all'avversario potrebbe garantire la vittoria anche nel caso l'altra barca risultasse decisamente più veloce.

In ogni caso, non possiamo far altro che attendere le ultime ore per vedere cosa mai potrà accadere: le previsioni parlano di venti deboli, tendenti all'aumento nella seconda parte della giornata.
La partenza è prevista per le 10, a circa 25 miglia dalla costa.

E, come se non bastasse, in quel momento io mi troverò a centinaia di chilometri da casa e dall'ufficio per un appuntamento fissatomi all'ultimo minuto..... dovrò accontentarmi di conoscere il risultato a giochi fatti, sperando di poter assistere alla replica notturna di LA7..... :-(

sabato 6 febbraio 2010

America's Cup: tra un giorno la sfida da 100 milioni di euro!

Finalmente ci siamo: tra poco più di un giorno vedremo finalmente i due "mostri" affrontarsi in acqua! Il super tecnologico trimarano di BMW Oracle Racing e l'enorme catamarano di Alinghi in una sfida senza precedenti, al meglio delle 3 regate.
100 milioni di euro per squadra (secondo alcune indiscrezioni) la cifra approssimativa spesa dai due miliardari: Larry Ellison (al quarto posto nella classifica dei più ricchi al mondo) e Ernesto Bertarelli (che nella stessa classifica occupa la 42ma posizione).

La prima sfida è prevista per lunedì 8 febbraio alle 10 della mattina: si corre in qualunque condizione di vento e mare, a patto che non metta in pericolo l'equipaggia e le imbarcazioni.
La prima gara consiste in un tragitto di andata e ritorno per un totale di 40 miglia (nautiche): la prima parte controvento (bolina) e la seconda col vento a favore (lasco e poppa).

Poi ci sarà un giorno di riposo e quindi si torna in acqua mercoledì 10 alla stessa ora: questa volta il percorso sarà a triangolo, con il primo lato (13 miglia) controvento e quindi altri due lati della stessa lunghezza al lasco, per un totale di 39 miglia.

A questo punto, qualora le due sfide fossero state vinte da imbarcazioni diverse (1-1), ci sarà un altro giorno di riposo e quindi la regata decisiva, prevista per venerdì 12 febbraio: un'altra sfida a bastone per altre 40 miglia.

Praticamente impossibile qualsiasi pronostico in questo momento, poichè si tratta di due barche diverse nell'impostazione, ma entrambe velocissime.
Di sicuro gli americani faranno l'impossibile per riportare in patria la Coppa, ormai all'estero da troppo tempo, ma la storia dell'America's Cup ha più volte dimostrato che in mare tutto può accadere: rotture, salti di vento, astuzie e colpi di fortuna.... Che vinca il migliore!!

venerdì 5 febbraio 2010

America's Cup: in diretta dal cielo

Due imbarcazioni che viaggiano a più di 20 nodi su un campo di regata di oltre 20 miglia di larghezza hanno costretto gli organizzatori a studiare una soluzione televisiva che garantisse una trasmissione costante delle immagini.
Se in altri casi sarebbe stata sufficiente una piccola flotta di elicotteri armati di videocamere, questa volta si è reso necessario anche l'impiego di un velivolo che faccia da ponte tra gli elicotteri e la base televisiva terrestre.

A rendere possibile un simile spiegamento di mezzi ci pensa la società anglo-svizzera SKYLINK, la quale ha già offerto i propri servizi in campo sportivo: si pensi ad esempio alle maratone, alle corse ciclistiche e ad altri eventi il cui campo d'azione risulti geograficamemte molto esteso.

Tutti i velivoli impiegati saranno forniti dalla compagnia svizzera Lions Air, mentre le imbarcazioni a completamento della flotta saranno presumibilmente noleggiate da qualche compagnia locale.

Non dimentichiamo, inoltre, che la visione delle regate sarà trasmessa in tempo reale anche via Internet, ad opera dell'organizzazione ufficiale, ma anche dello stesso team americano, il quale sul proprio sito ha messo in piedi un sistema di "live streaming" che permetterà agli spettatori di seguire la gara direttamente dal trimarano di BMW Oracle Racing.

giovedì 4 febbraio 2010

America's Cup 2010: diretta TV su LA7


Ci siamo: lunedì 8 febbraio 2010, alle 9.25 la 33ma America's Cup va in onda sulle frequenze di LA7.
Con il commento di Paolo Cecinelli, ricomincia la maratona televisiva di LA7 per diffondere anche in Italia l'emozione della più antica sfida velica del mondo.
Come nel 2007, anche questa volta la RAI ha preferito lasciare ai privati i diritti televisivi per la trasmissione in diretta delle regate di Coppa America.

Si comincia lunedì 8, dunque, senza alcun limite di vento per il regolare svolgimento delle sfide.
La prima sfida sarà una regata "a bastone" della lunghezza totale di 40 miglia nautiche (più di 70 chilometri), che le imbarcazioni dovranno percorrere entro un limite massimo di 7 ore.
Non dovrebbbe essere un problema dato che, proprio ieri, Alinghi ha simulato il percorso in circa 2 ore e mezza, con un vento medio pari a circa 15 nodi.

Al momento le previsioni per lunedì parlano di venti deboli, ma la meterologia non è ancora una scienza esatta e la natura ha sempre dimostrato di voler essere imprevedibile.

America's Cup: Comunicato Ufficiale dell'Ente Organizzatore

Port America's Cup: grandi preparativi

A partire da sabato 6 febbraio l’AC Park della 33a America's Cup sarà aperto al pubblico al Port America’s Cup di Valencia. Dalle 10.00 e alle 18.00 i visitatori potranno usufruire di tutte le straordinarie attrezzature e le attività messe a disposizione nella seconda edizione a Valencia di questo trofeo storico, il più antico del mondo.

Punto di riferimento di tutte le attività sarà l’edificio Veles e Ventes. Molte delle iniziative collaterali della 33a America's Cup si svolgeranno all'interno di questa costruzione, progettata dall'architetto inglese David Chipperfield.
Il piano terra ospiterà il ristorante Mar del Bambú, mentre al primo piano saranno a disposizione l’Info Point, l'Estrella Damm Club, un tapas bar, ed i due bar dei team: Bar Defender e Bar Challenger. Allo stesso piano, El Corte Inglés esporrà tutti i prodotti ufficiali dell’avento. Al quarto piano vi sarà Quique Dacosta Gastro-Bar. L'accesso al Veles e Ventes è gratuito.

Intorno al Veles e Vents ci saranno molte alternative per mangiare o prendere un drink: il ristorante Paella, l’Arribar, Casa Guillermo, il Mist, il 39 º 27N, il Azul e Brisa (tutti evidenziati sulla mappa). È stata predisposta anche una grande area chill out con uno schermo gigante per seguire dal vivo l'azione nel campo di ragata. Inoltre sarà a disposizione una grande area per l’intrattenimento e il divertimento dei bambini.

L'organizzazione ha previsto un programma fitto di eventi, tra cui concerti, visite per gli studenti, video con i momenti salienti delle regate dell’America’s Cup.
Ci sono molti modi, dunque, di per godersi l’evento sportivo e l’offerta della Port America's Cup tra il 6 e il 14 febbraio. Se le regate si protrarranno, il village resterà aperto nei giorni successivi.
Nei giorni di regata (previsti Lunedi 8, Mercoledì 10, Venerdì 12) l’orario di apertura del Park è dalle 9.00 alle 20.00 Nelle altre giornate, il Park è aperto dalle 10.00 alle 18.00.

Accesso al traffico
L’accesso al traffico sarà strettamente limitato ai veicoli accreditati a decorrere da Giovedi 4 Febbraio. Gli ingressi principali alla Port America's Cup, da Avenida del Puerto al Veles et Ventes, incluso il parcheggio dell’edificio, saranno chiusi ad esclusioni dei veicoli accreditati.

L'inaugurazione ufficiale della 33a America's Cup si terrà Domenica 7 febbraio alle ore 13.00.

Note:
- La Société Nautique de Genève è lo Yacht Club Defender della 33ma America’s Cup, con la missione di organizzare l’America’s Cup Match
- Il Consorcio Valencia 2007 è l’ente pubblico responsabile per la promozione pubblica, la stampa e la TV.
- La 33 America’s Cup è sponsorizzata da: Hublot, El Corte Inglés, Estrella Damm e Iberdrola
- La 33 America’s Cup sarà aggiudicata al meglio di 3 regate, come specificato dal "Deed of Gift”, il documento ufficiale che regola storicamente la competizione.
  • Regata 1: Bastoni, 20 miglia di distanza tra le boe
  • Regata 2: Triangolo equilatero, con lato di 13 miglia, per un totale di 39 miglia nautiche
  • Regata 3 (se necessaria): Bastoni, 20 miglia di distanza tra le boe

mercoledì 3 febbraio 2010

America's Cup: la giuria si pronuncia sul regolamento di gara ed elimina il limite di vento

Proprio in questo momento sono in corso le attività per esaminare le richieste del team americano circa il regolamento di gara e alcune notizie sono già trapelate:
  1. Circa i criteri di misurazione delle imbarcazioni, la giuria ha respinto la richiesta americana e ha confermato il metodo previsto dal Club Svizzero, consentendo dunque l'utilizzo dei ballast (serbatoi dinamici per la distribuzione del peso)
  2. Relativamente ai limiti di vento, la giuria ha invece accolto la richiesta di BMW Oracle e deciso che non ci sarannno limiti di vento, se non quelli legati alla sicurezza delle imbarcazioni e del loro equipaggio
  3. La giuria ha abolito anche la regola che avrebbe vietato l'utilizzo di strumenti di misurazione del vento a bordo dell'imbarcazione, così come richiesto dagli americani (in linea con le precedenti sentenze della Suprema Corte di New York
  4. Confermato l'orario di partenza delle sfide, fissato per le 10.06 (!) del mattino, affermando che il Deed of Gift non richiede accordo delle parti sul momento di avvio della gara
  5. Negata infine la possibilità di rilasciare in acqua sostanze inquinanti per migliorare lo scivolamento degli scafi: se BMW Oracle è in grado di dimostrare che si tratta di sostanze NON inquinanti potrebbe essere consentito, ma in caso contrario no: il team americano si è reso disponibile a dichiarare alla giuria il tipo di composto utilizzato
A questo punto si attendono ulteriori pronunce della giuria internazionale, ma i punti citati sono sicuramente quelli più importanti e comunque determinanti circa lo sviluppo della sfida.

Nel frattempo proponiamo di seguito alcune foto, gentilmente scattate dal solito "Malvarrosa Beach" del forum di Sailing Anarchy, nelle quali possiamo vedere il recente incidente di Alinghi 5: si tratta della rottura della drizza che sostiene il genoa, la quale ha ceduto improvvisamente durante una manovra.

E' il secondo incidente in due giorni di navigazione, sicuramente dovuto all'estremo stress al quale tutta l'attrezzatura viene sottoposta, ma che in qualche modo potrebbe far preoccupare il team progettuale svizzero.

Tra le segnalazioni interessanti di "Malvarrosa Beach", il fatto che in tutti questi giorni di navigazione Alinghi non abbia quasi mai virato/strambato, confermando dunque le voci che vorrebbero l'imbarcazione svizzera più lenta in manovra di quella americana.
Non sappiamo se ciò sia vero, ma sicuramente il team di Ernesto Bertarelli sta volutamente nascondendo il proprio potenziale nelle manovre di cambio mure. Sarà un tallone d'Achille o un punto di forza?

lunedì 1 febbraio 2010

Finalmente on line il nuovo sito della 33ma America's Cup

A dimostrazione dell'avanzamento dei lavori organizzativi per l'attesa sfida, da oggi è raggiungibile il nuovo sito dell'America's Cup. E' sufficiente digitare www.americascup.com per essere reindirizzati al nuovo sito.

Contemporaneamente, anche Alinghi ha contattato tutti i propri sostenitori per informarli sulle date dell'evento, ma soprattutto su come fare per stare vicini al team svizzero, Defender ufficiale della 33ma America's Cup.

Sul sito di Alinghi esiste da tempo il programma "Alinghi Friends", il quale fin dalla passata campagna di Coppa America riservava ai propri fans delle agevolazioni piuttosto interessanti.
L'interessante novità è che, mentre nel 2007 era necessario pagare una cifra modesta per essere inclusi tra gli "amici privilegiati", questa volta invece è sufficiente essere iscritti al programma per avere diritto ad interessanti (e consigliatissime) iniziative che proverò ad elencare:
  • Accesso privilegiato alla base di Alinghi
  • Incontri riservati con l'equipaggio (per i primi 50 che faranno richiesta)
  • Accesso esclusivo alle barche spettatori del team Alinghi
  • Premi e concorsi vari
  • Visite guidate private dalle 15 alle 17 di ogni giorno (su prenotazione)
  • Offerte speciali e assistenza riservata
  • Possibilità di accedere all'area fans di Alinghi in occasione di ogni uscita in mare del catamarano svizzero
In un vecchio post consigliavo a tutti quelli che avrebbero deciso di essere presenti all'evento di organizzarsi in modo da poter accedere alle aree riservate. Ecco dunque che il programma Alinghi Friends permetterà anche a chi VIP non è di assistere in modo esclusivo ad un evento di portata storica.
Chiaramente, se siete tifosi di BMW Oracle dovrete cercare di arrangiarvi diversamente. ;-)