domenica 29 novembre 2009

Oracle prepara le valigie per Valencia



Pare che il sindacato americano sia effettivamente intenzionato a gareggiare a Valencia il prossimo febbraio e per questo hanno chiuso la base di San Diego in attesa di caricare lo scafo sulla nave che trasporterà DogZilla nelle acque spagnole.

Terminata dunque la prima fase di test a San Diego gli americani hanno smontato l'ala rigida, imbragato gli scafi e iniziato lo smantellamento della base.

Una volta a Valencia riprenderanno i test nelle acque che potrebbero finalmente ospitare la 33ma sfida di Coppa America.

A patto che il tribunale di New York non accolga il ricorso degli svizzeri che ribadiscono il loro diritto di scegliere Ras Al Khaimah come sede dell'evento.

Nel frattempo Alinghi continua i test negli Emirati Arabi e nei giorni scorsi ha utilizzato delle nuove derive, molto più lunghe delle precedenti.
Secondo un'intervista a Grant Simmer, queste nuove lame dovrebbero garantire un miglior bilanciamento dell'imbarcazione e la possibilità di compensare una maggior superficie velica.

mercoledì 25 novembre 2009

Wallypower 55: il nuovo gioiello di Wally Yacht


Molti conoscono Wally Yacht come il produttore delle più avveniristiche barche a vela e a motore di grandi dimensioni, ma non tutti sanno che lo studio di progettazione di Luca Bassani realizza anche imbarcazioni di media grandezza.

Ovviamente non stiamo parlando di barche "per tutte le tasche", trattandosi comunque di uno scafo di 55 piedi (circa 17 metri) per acquistare il quale sarà necessario sborsare diversi soldini.

In ogni caso, il nuovo nato di Wally Yacht andrà quasi sicuramente ad incontrare i favori di una certa fascia di clientela.

Caratterizzato da una linea molto squadrata, costruito con i materiali più pregiati e tecnologici, il Wallypower 55 dispone dei più avanzati dispositivi e si adatta a chi desidera sportività e prestazioni anche in mare.
Gli interni sono piuttosto minimalisti (in pieno stile Wally) e molto moderni, ma a meno che non desideriate una barca d'epoca, difficilmente disprezzerete il risultato finale che potete ammirare direttamente presso il sito di Wally Yacht.

Due motori Volvo IPS da 435cv ciascuno consentono di spingere l'imbarcazione a 42 nodi di velocità, con un'autonomia dichiarata di circa 350 miglia (marine).

Per averlo sarà necessario sborsare una cifra pari a circa 1,7 milioni di euro.

Il minimo che possa fare è rimandarvi al sito di Wally Yacht per ammirarne la rara bellezza.

Wallypower 55

martedì 24 novembre 2009

BMW Oracle issa il genoa

Continuano i test di BMW Oracle Racing con la vela rigida in configurazione da gara.
Nella foto è chiaramente visibile la condizione di prova con il set completo di vele (se così le possiamo chiamare) issato e operativo.
Ovviamente il genoa è di tipo tradizionale e quindi realizzato in tela.
Nella foto è visibile anche la tela arrotolata lungo lo strallo, utilizzata nelle andature portanti per ottenere la massima spinta dal vento.

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venerdì 20 novembre 2009

Una McLaren per battere la Ferrari su strada





La neonata Ferrari 458 Italia, nonostante le incredibili caratteristiche, avrà una degna avversaria con cui misurarsi: si tratta della McLaren MP4-12C, interamente progettata e costruita dalla notissima scuderia di Formula 1.

Da oltre un anno, ormai, Ron Dennis non è più al muretto della massima formula automobilistica e da tale data si sta dedicando anima e corpo a quella che sarà la prima auto di grande serie che la casa inglese produrrà.
Dopo la McLaren F1 e la Mercedes SLR (frutto della collaborazione tra Mercedes e McLaren) la casa di Woking ha deciso di produrre una vettura destinata probabilmente ad aprire una nuova strada nel mondo dell'automobile.

Come anticipato, si tratta di una berlinetta destinata a competere con la Ferrari 458, quindi una "media" nell'ambito delle automobili sportive.
Ciò però che la rende unica nel panorama attuale è il suo telaio in carbonio, caratteristiche esclusiva di alcune costosissime Hypercar, tra le quali citiamo la Ferrari Enzo.

McLaren MP4-12C
Dettagli tecnici
Prezzo stimato €170,000
Layout Motore centrale, Trasmissione posteriore
Motore 3.8L/610hp DOHC 32-valve, biturbo V-8
Potenza
623hp/8500rpm
Cambio 7 rapporti doppia frizione
In vendita 2011

Il tribunale di New York conferma Valencia come sede della sfida


Oggi, 20 novembre 2009, c'è stata l'ennesima sentenza del tribunale di New York circa la sfida tra Alinghi e BMW Oracle per la prossima America's Cup.
Il giudice ha decretato che non esistono impedimenti affinchè la sfida si svolga Valencia in febbraio.

La stessa corte, inoltre, si è pronunciata sui regolamenti di stazza, affermando la correttezza delle misure di BMW Oracle Racing.

Peccato però che, ancora una volta, ci sia un ulteriore ricorso in attesa di giudizio che getta nuova incertezza circa la data e il luogo della sfida.
Questa volta si tratta del ricorso degli svizzeri, i quali contestano la decisione del tribunale circa Ras Al Khaimah e le misure della barca americana.

Nel frattempo gli americani continuano con il loro ciclo di sviluppo, come riportato dalle foto amatoriali che gentilmente riportiamo.

mercoledì 18 novembre 2009

Sosta forzata per DogZilla

Pare che la sosta forzata per un problema al perno del primo pannello stia diventando più lunga del previsto.
Nell'immagine catturata dalla webcam del porto di San Diego si vede chiaramente che hanno dovuto smontare l'intero pannello per apportare modifiche di una certa importanza.

Quasi sicuramente si tratterà di un intervento finalizzato a migliorare l'affidabilità di un componente la cui criticità è quanto meno fondamentale per sperare di vincere l'agognata coppa.

In ogni caso già questo è sufficiente per capire come sia difficile per BMW Oracle pensare di poter mettere a punto una simile attrezzatura in così poco tempo: febbraio è a soli due mesi di distanza.

martedì 17 novembre 2009

Ufficiale: Mercedes in Formula 1 con una propria scuderia

E' ormai ufficiale: il gruppo Mercedes ha acquistato la quota di maggioranza (45,1%) della Brawn GP per farla diventare la propria scuderia di Formula 1.

La casa tedesca, dunque, lascia il team McLaren (al quale però contnuerà a fornire motori fino al 2015) per scendere in campo con tutti i mezzi disponibili.

Torneremo dunque a vedere le storiche "Stelle d'Argento" nei circuiti di Formula 1, guidate da Nico Rosberg (di cittadinanza tedesca, gradita ai nuovi proprietari) e forse (stando ad indiscrezioni di mercato) da Kimi Raikkonen.

Tra le novità del prossimo anno anche l'eliminazione dei rifornimenti per spingere i piloti a superare in pista e non mediante le strategie di sosta ai box.

Speriamo dunque di vedere più sport e meno avvocati nel futuro della Formula Uno!

lunedì 16 novembre 2009

Ritorno a Ras Al Khaimah?

Pare che non ci sia pace per l'America's Cup: Alinghi annuncia a sorpresa di voler ricorrere contro l'ultima sentenza del tribunale di New York che aveva bocciato la proposta di gareggiare negli Emirati Arabi.

A questo punto abbiamo da un lato BMW Oracle Racing che desidererebbe correre a Valencia, ma non in febbraio e dall'altro Alinghi che avrebbe già predisposto tutto a Ras Al Khaimah per il prossimo 8 febbraio.

Cos'altro ci dobbiamo aspettare?

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Tecnologia allo stato puro



James Spithill, al timone di DogZilla, indossa un paio di occhiali con sistema di proiezione dei dati sulle lenti (HUD).
Il trimarano di BMW Oracle, originariamente progettato per un equipaggio di oltre 20 persone, potrebbe diventare una barca condotta da un solo uomo e.... qualche milione di dollari di computers!

L'intera imbarcazione è ricoperta di sistemi di rilevamento (intensità del vento, velocità, grado di rollio, intensità di carico) che inviano un flusso esagerato di dati ad una moltitudine di elaboratori; gli stessi che poi provvedono (praticamente in tempo reale) a modificare ogni singolo parametro di vele e timoni al fine di raggiungere sempre le massime performances possibili.

Sulle lenti degli occhiali del timoniere arriverà la sintesi di tutte queste informazioni e, probabilmente, anche le indicazioni per agire al meglio.
A questo punto avrebbero anche potuto fare a meno di lui...

Due sono le domande che mi assillano la mente:

1. Possiamo ancora definirla vela, questa?
2. Che azienda produrrà tutto il software necessario ad elaborare una simile massa di dati?

MB

domenica 15 novembre 2009

Defender in svantaggio?

Finora la corte di New York, in un modo o nell'altro, ha sempre appoggiato le richieste del sindacato americano, permettendogli di arrivare ad ottenere di scontrarsi direttamente con Alinghi, con il tipo di barca desiderato e nella sede da loro voluta (Alinghi aveva scelto Ras Al Khaimah, ma il giudice statunitense ha sentenziato diversamente).

A questo punto gli svizzeri, per tentare di trarre vantaggio dall'unico fattore in cui ritengono di esserlo, hanno accettato Valencia come sede e febbraio 2010 come data dello scontro.

Gli americani tacciono, ma non serve essere dei velisti professionisti per capire che 2 mesi non sono sufficienti per testare e mettere a punto adeguatamente una soluzione così innovativa come la vela rigida che hanno appena presentato.

Anche gli svizzeri, infatti, avevano pensato ad un progetto simile, ma hanno poi optato per qualcosa di più tradizionale dati i lunghi tempi necessari per sviluppare qualcosa del genere.
Sulla carta, infatti, la vela rigida è superiore, ma per poter confermare la cosa anche sull'acqua sono necessari moltissimi test e sperimentazioni.

Ora, però, la faccenda si fa complicata: se il giudice dovesse concedere ancora una volta agli americani il tempo di cui hanno bisogno, il sindacato svizzero potrebbe finire in una posizione di svantaggio.
Soprattutto in virtù del fatto che se mai volessero sviluppare anche loro una vela rigida, dovrebbero realizzarla in Svizzera (come previsto dal regolamento) per poi trasportarla fino all'imbarcazione (che al momento si trova negli Emirati Arabi), con tutte le complicazioni del caso.

Wally Hermes Yacht: lo faranno veramente?



Sul sito di Wally Yacht è stato recentemente presentato il progetto di collaborazione tra la maison francese Hermes e lo studio navale di cui stiamo parlando.
Il risultato è un'imbarcazione a motore degna di un film di fantascienza, le cui caratteristiche funzionali appaiono ancora più avveniristiche.
Tralasciando i 58 metri di lunghezza che la rendono apannaggio di ricchi sceicchi e potentissimi industriali, ogni particolare di questo yacht è assolutamente unico nel suo genere: propulsione ibrida (diesel/elettrica), cellule ad energia solare, open space di dimensione esagerata e vetro ovunque.
Viene da chiedersi come sarà possibile ripararsi dal sole!

In ogni caso si tratta effettivamente di un'opera d'arte, sulla cui effettiva realizzazione, però, ammetto di avere seri dubbi.

Paura di volare?


Parafrasando il concetto di "ala rigida" nel blog di BMW Oracle Racing sono state utilizzate le seguenti parole "Ready to Fly". E a giudicare dalla posizione in cui si trova James Spithill viene proprio da chiedersi quale sia la differenza tra timonare un trimarano di quelle dimensioni e starsene ai comandi di un aereo.

Nelle fasi di maggior inclinazione è plausibile pensare che il timoniere possa arrivare a trovarsi anche a 10 metri dalla superficie dell'acqua!

Ecco dunque che i compagni di squadra ne hanno approfittato per fornirgli il completo del perfetto aviatore in occasione della presentazione al pubblico della vela rigida (video allegato).

L'ala rigida di Dennis Conner


Siamo nel 1988 e la situazione è simile a quella attuale: Dennis Conner sfida il defender neozelandese in uno scontro diretto. I neozelandesi si presentano con il più grande sloop mai visto fino ad allora convinti di avere la vittoria in pugno (più la barca è grande e maggiore è la sua velocità), ma gli americani spiazzano tutti con un piccolo catamarano planante. Non c'è storia e la coppa torna agli americani!

Ma non è solo la scelta di regatare con un catamarano a segnare profondamente la storia dell'America's Cup: per la prima volta si sperimenta la vela rigida e il mondo rimane a guardare.
In realtà le barche a disposizione di Conner erano 2, una con vela tradizionale (nel caso il vento avesse dovuto rivelarsi eccessivo) e una con vela fissa.
Utilizzò proprio la seconda, facenda addirittura a meno del genoa data l'enorme superiorità chiara fin dall'inizio.

Nel video allegato possiamo vedere un catamarano "classe A", equipaggiato con la stessa ala rigida sviluppata per Dennis Conner, in azione.

Vela o ala?

C'era da aspettarselo: nel 1988 ci era riuscito Dennis Conner con il suo catamarano Stars & Stripes e ora Allison e soci ci riprovano con DogZilla. Ad oltre 20 anni di distanza il concetto di vela rigida torna a far parlare di sè nell'America's Cup, ma questa volta.... "le dimensioni contano!" E' sufficiente osservare quel membro dell'equipaggio appeso in parete per capire di cosa stiamo parlando: un'ala di materiali compositi superiore dell'80% a quella di un Boeing 747 e del peso di 3500 kilogrammi. Una serie completa di servomotori consentirà di muovere ciascuno degli otto pannelli al fine di ottenere la portanza perfetta. Potenti computer a controllo dei servomotori faranno si che il profilo ottenuto sia perfetto in ogni momento: che fine farà l'equipaggio? Stiamo ancora parlando di vela?

Alinghi 5


Costruito interamente in svizzera, come previsto dal Deed of Gift, ha dovuto sorvolare le Alpi in elicottero per toccare l'acqua del Mar Tirreno.
Si tratta dell'avveniristico catamarano di Alinghi, che nel prossimo mese di febbraio dovrà difendere la coppa dagli attacchi di Larry Allison.

Con misure simile al trimarano avversario (30 metri di lunghezza, circa 28 di larghezza e 54 metri di albero) il multiscafo svizzero monta fin dall'origine il motore di una motoslitta per far issare la randa lungo l'albero.
Altri servomotori, attentamente disposti, presiedono al controllo di tutto il sartiame e le altre drizze.

DogZilla (BOR 90)


Come ormai noto, entrambi i contendenti hanno realizzato un'imbarcazione multiscafo dalle caratteristiche uniche al mondo.

Iniziamo con il trimarano di BMW Oracle Racing, dato che è stato presentato prima della barca di Alinghi.

Tanto per cominciare, si tratta di un'imbarcazione a 3 scafi in materiali compositi (per lo più carbonio) della lunghezza di circa 30 metri, la cui larghezza massima dovrebbe aggirarsi sullo stesso valore, con un albero alto circa 57 metri.

Per maggiore chiarezza, ricordiamo che le imbarcazioni di classe "Coppa America", utilizzate nell'ultima edizione dell'omonima sfida, erano degli "sloop" (barche a vela con un'unico albero) lunghi circa 80 piedi (24 metri) e con un albero di circa 30 metri.
In confronto ad esse il nuovo trimarano di BMW Oracle Racing appare quasi gigantesco, soprattutto per la dimensione dell'albero.

America's Cup: la prossima sfida


Sono ormai trascorsi più di 3 anni dall'ultima edizione dell'America's Cup e finora le uniche battagli alle quali abbiamo assistito sono state quelle in tribunale.

Per comodità di chi ha potuto seguire meno la vicenda, proverò a riassumere di seguito quanto è accaduto finora.

Luglio 2003: Alinghi, imbarcazione svizzera di proprietà di Ernesto Bertarelli (ricchissimo imprenditore farmaceutico di origine italiana) vince la sfida contro i neozelandesi e mantiene la coppa in Europa.

Il regolamento dell'America's Cup risale al 1851 e sommariamente prevede che qualsiasi yacht club possa sfidare il vincitore dell'ultima sfida al fine di organizzare una nuova campagna.
Con il nuovo sfidante (Challenger of Record) il vincitore (Defender) provvederà ad organizzare l'evento nei minimi particolari, riservandosi di decidere su ogni cosa, dal tipo di imbarcazione, alle modalità di svolgimento, alla sede della sfida.
Particolare questo di fondamentale importanza, perchè consente al Defender di ottenere un notevole vantaggio rispetto agli altri sfidanti impostando un regolamento e una tipologia di imbarcazione che in qualche modo sfavorisca o complichi la vita al resto del mondo.

Naturalmente il Defender non può stabilire arbitrariamente ogni particolare, ma deve preventivamente discuterlo ed approvarlo con l'organizzazione sfidante (Challenger), e proprio qui nascono i problemi alla fine della 32ma America's Cup.

Ernesto Bertarelli (Alinghi), alla fine dell'ultima edizione, annuncia che il Challenger of Record è lo Yacht Club Spagnolo e che la prossima sfida si terrà a Valencia con una nuova classe di barche (sloop di 90 piedi).
Larry Allison (BMW Oracle Racing), proprietario della potentissima software house, nonchè uno degli uomini più ricchi del mondo, contesta l'annuncio sostenendo che il Golden Gate Yacht Club, al quale lui appartiene, ha lanciato per primo la sfida ad Alinghi.
In questo modo, infatti BMW Oracle parteciperebbe alla redazione del nuovo regolamento, garantendosi il diritto di discutere e conoscere anticipatamente la nuova formula di gara.

Da qui in poi la battaglia si svolge in tribunale (la suprema corte di New York) secondo la seguente cronologia:
  • Oracle ottiene l'annullamento della sfida dello Yach Club spagnolo perchè privo di alcuni requisiti di base, previsti dal regolamento ufficiale della Coppa America
  • Alinghi ricorre, ma senza successo
  • Oracle ottiene l'avvio della procedura prevista dall'antico "Deed of Gift", il quale prevede che in assenza di sfide ufficiali (decaduta quella lanciata dagli spagnoli) qualunque yacht club possa sfidare il Defender in un incontro diretto
  • Inutili i ricorsi di Alinghi che inizia a preparare le formule per la sfida
  • Cantieri al lavoro per produrre un trimarano di 30 metri (BOR 90) e un catamarano delle medesime dimensioni (Alinghi 5)
  • La barca di Oracle (Dogzilla) è già in acqua quando gli svizzeri presentano il proprio maxicatamarano equipaggiato con servomotori per la gestione delle vele
  • Gli americani ricorrono al giudice per contrastare l'impostazione, ma la sentenza è sfavorevole: da lì in poi progetteranno l'introduzione di servomeccanismi anche sulla loro imbarcazione
  • Nel frattempo gli Yacht Club tornano in tribunale per decidere definitivamente la data (febbraio 2010), lasciando al Defender (come previsto da Deed of Gift) la scelta della sede
  • Alinghi annuncia Ras Al Khaimah (Emirati Arabi), dove inizia la costruzione delle sedi per entrambi i sindacati e dove Alinghi farà trasferire la propria imbarcazione per iniziare i test
  • Oracle non accetta e ricorre in tribunale sostenendo che il luogo non è sicuro per gli americani
  • La corte di New York rigetta la questione legata alla sicurezza, ma dichiara non corretta la sede in quanto il Deed of Gift prevede che l'evento debba svolgersi nell'emisfero australe nel caso la data corrisponda al nostro inverno (febbraio 2010). Il giudice ammette però l'ipotesi Valencia in quanto luogo già previsto tra le parti.
  • Alinghi propone dunque 2 diverse sedi australiane, cercando di trarre vantaggio dalle condizioni meteo marine favorevoli alla loro imbarcazione
  • Oracle annuncia battagli sostenendo che in caso di tale designazione di sede avrà bisogno di ulteriore tempo per mettere a punto l'imbarcazione.
  • Alinghi tenta dunque di spiazzare l'avversario accettando Valencia e la data fissata (febbraio 2010): comunica dunque ufficialmente al tribunale e al comitato dell'America's Cup l'avviamento delle procedure di gara
  • Oracle si dichiara soddisfatta, ma non conferma la data, lasciando pensare ad una possibile azione giudiziaria per ottenere più tempo
A questo punto, a circa 2 mesi dall'evento (8 febbraio 2010) gli sfidanti sembrano effettivamente più interessati alla messa a punto delle imbarcazioni che alle sfide in tribunale, ma tutto è ancora condizionabile dalla corte del tribunale di New York.

America's Cup: siamo ad una svolta?


Mare, uomini, denaro e tecnologia: dal 1851 il mix di questi componenti ha saputo creare un'atmosfera affascinante che più volte ha sconvolto la vita di ricchissimi magnati.
Lipton, Vanderbilt, Rockfeller, Koch, Gardini, Bertelli, Bertarelli e Allison sono i nomi dei principali armatori che da quasi due secoli investono grandissime fortune nel tentativo di appropriarsi della brocca d'argento che gli inglesi fecero realizzare per prendersi gioco degli americani.

Dall'epoca della goletta America ci sono state 2 guerre mondiali, 32 edizioni della sfida e un'infinita quantità di imbarcazioni che, in un modo o nell'altro, hanno partecipato ad una delle sfide più vecchie e affascinanti che il mondo moderno conosca.

In attesa di conoscere gli sviluppi per la prossima edizione, dunque, riporto di seguito l'elenco delle sfide avvenute fino ad oggi e i relativi vincitori:

Anno Sede Defender Challenger Vincitore
2007 Valencia (ESP) Alinghi Emirates TNZ
2003 Auckland (NZL) Team New Zealand Alinghi
2000 Auckland (NZL) Team New Zealand Luna Rossa
1995 San Diego (USA) Young America Black Magic
1992 San Diego (USA) America3 Il Moro di Venezia
1988 San Diego (USA) Stars and Stripes New Zealand
1987 Fremantle (AUS) Kookaburra III Stars and Stripes
1983 Newport (USA) Liberty Australia II
1980 Newport (USA) Freedom Australia
1977 Newport (USA) Courageous Australia
1974 Newport (USA) Courageous Southern Cross
1970 Newport (USA) Intrepid Gretel II
1967 Newport (USA) Intrepid Dame Pattie
1964 Newport (USA) Constellation Sovereign
1962 Newport (USA) Weatherly Gretel
1958 Newport (USA) Columbia Sceptre
1937 Newport (USA) Ranger Endeavour II
1934 Newport (USA) Rainbow Endeavour
1930 Newport (USA) Entreprise Shamrock V
1920 New York (USA) Resolute Shamrock IV
1903 New York (USA) Reliance Shamrock III
1901 New York (USA) Columbia Shamrock II
1899 New York (USA) Columbia Shamrock
1895 New York (USA) Defender Valkyrie III
1893 New York (USA) Vigilant Valkyrie II
1887 New York (USA) Volunteer Thistle
1886 New York (USA) Mayflower Galatea
1885 New York (USA) Puritan Genesta
1881 New York (USA) Mischief Atalanta
1876 New York (USA) Madeleine Countess of Dufferin
1871 New York (USA) Columbia Livonia
1870 New York (USA) Magic Cambria
1851 Isle of Wight (ENG) Aurora vs America